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Non è vero che l’Italia deve aggiungere il reato di apologia del comunismo per volere del Parlamento UE

Non è vero che l’Italia deve aggiungere il reato di apologia del comunismo per volere del Parlamento UE

12 febbraio 2025
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  • Sui social media circola una notizia secondo cui l’Italia deve aggiungere il reato di apologia del comunismo dopo la decisione presa dal Parlamento europeo nel 2019 di equiparare il comunismo al nazismo.
  • È una notizia presentata in maniera fuorviante.
  • Nella risoluzione del 2019 del Parlamento europeo si invitava tutti gli Stati membri a formulare una valutazione riguardo ai crimini perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista, ma non obbligava l’introduzione del reato di “apologia di comunismo”.

Il 10 febbraio 2025 è stato pubblicato su X un meme in cui si legge che a settembre 2019 il Parlamento europeo ha deliberato che «il partito comunista deve essere equiparato al partito nazifascista». «Di conseguenza», si legge, «l’Italia deve aggiungere al reato di apologia del fascismo anche l’apologia del comunismo».  

Si tratta di un contenuto fuorviante, che circola online da 6 anni. 

Il 19 settembre 2019, in occasione degli ottant’anni dall’inizio della Seconda guerra mondiale, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione dal titolo “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”, che condanna «tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, all’interno dell’Unione». La risoluzione, inoltre, «esprime inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali», ricordando che «alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti» e «invita tutti gli Stati membri dell’UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista». In nessun punto della risoluzione viene fatta menzione della necessità di aggiungere il reato di apologia del comunismo. 

Nel testo si invita dunque gli Stati membri ad agire in un certo modo. Nel testo non viene citato alcun tipo di obbligo. Le risoluzioni del Parlamento europeo sono infatti delle raccomandazioni e non atti vincolanti per gli Stati membri, come già spiegato dai colleghi di Open nel 2024. 

Precisiamo che in Italia esiste il reato di apologia di fascismo, introdotto dalla legge Scelba del 1952. Questa vieta la «riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista», e s’intende includere ogni associazione o movimento che «persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista».

 

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