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Lo psicologo Paul Ekman non ha detto che Yulia Navalnaya ha gioito per la morte del marito

Lo psicologo Paul Ekman non ha detto che Yulia Navalnaya ha gioito per la morte del marito

5 marzo 2024
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Il 17 febbraio 2024 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si afferma che lo psicologo statunitense Paul Ekman avrebbe affermato che la reazione di Yulia Navalnaya, moglie di Alexei Navalny, il più noto oppositore politico di Vladimir Putin, morto lo scorso 16 febbraio in una colonia penale russa, non sarebbe «la reazione di una donna che ha recentemente appreso della morte del suo amato marito». Per Ekman, si legge infatti, «di fronte a noi c’è una donna potente che, dopo la morte di suo marito, ha finalmente attirato tutta l’attenzione del mondo. Voleva che il mondo intero parlasse solo di lei».

Il post  contiene anche un video in inglese che riporta la presunta notizia e che, in alto a destra, ha il logo dell’American Psychological Association (APA), associazione di categoria che rappresenta gli psicologi statunitensi.

Si tratta di una notizia falsa.

Innanzitutto, la notizia che Paul Ekman abbia rilasciato dichiarazioni simili nei confronti di Yulia Navalnaya è priva di qualsiasi riscontro. Contattato da Dožd’, un media indipendente russo, l’ufficio stampa di Ekman ha smentito che lo psicologo statunitense abbia pronunciato la frase riportata nel post oggetto di analisi. Ekman è noto per essere l’autore della “teoria neuroculturale delle emozioni” che, elaborando gli studi di Charles Darwin sulle espressioni facciali delle emozioni, punta a dimostrare l’universalità delle emozioni. Sulla vita di Ekman e sui suoi studi è ispirata anche la serie televisiva “Lie To Me”.

Inoltre, è priva di riscontri l’informazione secondo cui APA abbia realizzato e diffuso il video riportato nel post in questione. Un simile contenuto non risulta essere presente né sull sito dell’associazione di categoria, né sugli account social ufficiali di APA.

Su Facta ci siamo occupati di diversi casi di disinformazione contro la famiglia Navalny circolati online dopo la morte dell’oppositore politico del presidente russo.

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