Il 20 febbraio 2024 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si legge che «secondo gli ultimi risultati dell’autopsia» Alexei Navalny sarebbe deceduto per «un coagulo di sangue nel cuore». Nel testo si precisa anche che i medici sospetterebbero che «la causa sia stata la vaccinazione contro il coronavirus con il vaccino Pfizer. A quanto pare Navalny è stato vaccinato quattro volte….».
Il riferimento è a Alexei Navalny, attivista anti-corruzione e il più noto oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, morto il 16 febbraio 2024 in una colonia penale russa di massima sicurezza. Navalny era in carcere dal 2021 con accuse considerate politicamente motivate.
Si tratta di un contenuto nato con intento satirico, ma che è stato poi ripreso fuori dal suo contesto originario e creduto reale.
Il post oggetto di analisi è in realtà un testo diffuso in origine il 17 febbraio 2024 in polacco su X da un account parodia che nella proprio bio specifica di pubblicare contenuti satirici.
Secondo le autorità russe Navalny sarebbe deceduto per la “sindrome della morte improvvisa”, un termine vago per indicare diverse sindromi che causano arresto cardiaco e morte. Yulia Navalnaya, vedova di Navalny, ha dichiarato che il marito è stato avvelenato, chiamando in causa Putin. Né le autorità russe, né la famiglia del politico e attivista russo hanno comunque citato il vaccino anti-Covid come possibile causa della morte. Ad oggi non esistono conferme da fonti indipendenti sulla causa del decesso di Navalny.
Infine, non esistono notizie ufficiali o riscontri sul fatto che Navalny abbia ricevuto una vaccinazione contro la Covid-19 e che tipo di vaccino, nel caso, sia stato utilizzato. Precisiamo inoltre che l’attivista era in prigione da gennaio 2021 in Russia, dove tra i sei vaccini approvati contro la Covid-19 non è presente il vaccino a mRna di Pfizer.
Su Facta ci siamo occupati di diversi casi di disinformazione contro la famiglia Navalny circolati online dopo la morte dell’oppositore politico del presidente russo.