Il 12 novembre 2024 su Facebook è stato pubblicato un post secondo cui «un campione di acqua dell’alluvione di Valencia» analizzato da «un laboratorio indipendente» ha rivelato «quantità impressionanti di grafene, alluminio, otadratir e enoilgoc».
Il messaggio è accompagnato dalla foto di una serie di macchine accatastate in una strada di città piena di fango.
L’allusione è alla teoria del complotto infondata secondo cui le alluvioni di Valencia sarebbero state provocate da sostanze nocive rilasciate dalle presunte “scie chimiche” degli aerei.
Il post social è nato con intento satirico, ma è stato poi creduto reale.
A pubblicare per primo il post è stato un account Facebook che condivide contenuti ironici e satirici. Le presunte sostanze chimiche citate «otadratir e enoilgoc» non esistono, ma sono degli insulti in italiano scritti al contrario.
Non esistono infatti prove o riscontri di un laboratorio che abbia trovato «grafene o alluminio» nelle piogge cadute nella regione di Valencia a fine ottobre. Il post social parla di un «laboratorio indipendente», senza però fornire alcuna indicazione riguardo questa struttura e su quando questa analisi sarebbe stata realizzata.
Le alluvioni di Valencia del 29 ottobre 2024 sono state provocate dal passaggio della “goccia fredda” (gota fría, in spagnolo), un fenomeno atmosferico che consiste in un’area di bassa pressione atmosferica che si distacca dalla circolazione più settentrionale, intensificato dal cambiamento climatico. La foto condivisa sul post, scattata dal fotografo di Associated Press Alberto Saiz, mostra i danni dell’alluvione nella regione spagnola.