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La Spagna non è tornata alla «normalità» ritenendo la Covid-19 «un’influenza»

La Spagna non è tornata alla «normalità» ritenendo la Covid-19 «un’influenza»

20 gennaio 2022
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Il 18 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare il contenuto di un post pubblicato su Facebook il 16 gennaio. Mostra un’immagine in cui si legge «La Spagna torna alla normalità – è diventata un’influenza – stop a tracciamento e protocolli d’emergenza». L’immagine è accompagnata da un testo, scritto da chi ha pubblicato il post: «Ci siamo curati solo con ibobrufeno, quindi direi ERA ORA…». 

Si tratta di una notizia falsa. Andiamo con ordine.

La ministra della Salute spagnola della salute, Carolina Darias San Sebastián, ha tenuto il 12 gennaio 2022 una conferenza stampa in cui ha risposto alle domande dei giornalisti in riferimento alla vaccinazione anti-Covid in Spagna. Come si può verificare grazie alla registrazione video dell’evento, la ministra non utilizza mai il termine «influenza», che troviamo nel post oggetto della nostra segnalazione. 

Carolina Darias San Sebastián non ha annunciato novità nemmeno in riferimento ad altri due aspetti cui fa riferimento il post che stiamo esaminando, ossia il «tracciamento» e i «protocolli di emergenza» . A questo proposito le disposizioni in vigore sono sintetizzate in un comunicato stampa pubblicato lo stesso giorno della conferenza stampa, disponibile sul sito del ministero: «gli organismi interessati stanno lavorando per adattarsi a un nuovo sistema di sorveglianza e controllo di Covid-19, una volta superata questa sesta ondata epidemica in cui siamo immersi» .

Il comunicato prosegue in riferimento alla strategia attualmente adottata dal governo spagnolo: «questo processo di valutazione di una possibile modifica delle attuali strategie è già stato avviato dagli esperti del Comitato di allerta del Consiglio interterritoriale, mentre stiamo promuovendo questo dibattito con i nostri partner europei con l’obiettivo di determinare le migliori opzioni per affrontare una malattia pandemica che sta diventando gradualmente endemica, almeno nel nostro ambiente, ma con tutte le cautele del caso, perché è ancora in grado di continuare a colpire le nostre vite e i nostri sistemi sanitari».

Comunicato stampa del governo spagnolo in merito alle strategie di tracciamento anti-Covid – 12 gennaio 2022

Per quanto riguarda i protocolli anti-Covid, sono tuttora in vigore quelli pubblicati il 14 dicembre nel sito di Isciii, l’Istituto sanitario di ricerca Carlo III, ovvero l’agenzia di ricerca spagnola sulla salute pubblica. Sono due: uno riguarda la sorveglianza sentinella delle malattie respiratorie acute con infezione respiratoria nelle cure primarie in Spagna e l’altro riguarda la sorveglianza sentinella di gravi malattie respiratorie acute negli ospedali del Paese. Per «sorveglianza sentinella» si intende il tracciamento possibile grazie a reti di medici, infermieri, tecnici di laboratorio e altri professionisti («redes centinelas sanitarias») che scelgono volontariamente di dedicarsi a tale attività, come chiarito anche in un documento datato 28 dicembre 2021 (capitolo 3, «Sistemas centinela», articoli 28, 29 e 30).

Come ci hanno confermato i colleghi spagnoli di Newtral, che hanno pubblicato un articolo in proposito con alcuni link utili, al momento in cui scriviamo nulla è cambiato. La redazione ci ha comunicato che «il governo ha solo riferito che sta lavorando a un nuovo metodo di monitoraggio della pandemia (un sistema di sorveglianza di tipo sentinella) in vista del futuro e senza una data precisa. È un metodo che potrebbe essere implementato prossimamente, ma è ancora in fase di valutazione e non è previsto alcun cambiamento ufficiale. I protocolli sanitari (mascherine, distanziamento, ecc.) sono ancora in vigore, naturalmente. In altre parole, la Spagna non è tornata alla “normalità” e non ha detto che la Covid-19  è diventata un’influenza».

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