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No, l’uomo bianco non è “scomparso” dalle pubblicità dei grandi marchi

No, l’uomo bianco non è “scomparso” dalle pubblicità dei grandi marchi

26 novembre 2024
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  • Su X circola un video di vari spot pubblicitari che viene sfruttato per dimostrare come gli uomini bianchi starebbero scomparendo dalle pubblicità dei grandi marchi.
  • I vari brand in realtà hanno realizzato campagne pubblicitarie in cui sono presenti uomini bianchi.
  • Studi recenti dimostrano che negli Stati Uniti e nel Regno Unito gli attori bianchi sono ancora ampiamente rappresentati nei media, spesso più delle minoranze etniche, che si sentono meno rappresentate o ritratte in modo inaccurato.

Il 24 novembre 2024 è stato pubblicato un video su X che mostra varie pubblicità di brand famosi (ad esempio Coca Cola, Zara, Nivea, Levi’s, Versace, Mango) in cui si vedono una donna bianca e un uomo nero. Secondo chi pubblica, questo sarebbe una dimostrazione che «l’uomo bianco è scomparso dalle pubblicità dei grandi marchi globali». 

La notizia è presentata in maniera fuorviante, e si rifà alla teoria infondata secondo cui gli uomini bianchi starebbero “scomparendo” dalle rappresentazioni mediatiche.

Risalendo alle campagne pubblicitarie di alcuni dei marchi mostrati nel video si nota che gli uomini bianchi non sono affatto “scomparsi” dai media. Questo è il caso non solo di varie campagne pubblicitarie del marchio statunitense di moda Kith in collaborazione con Coca Cola, ma anche delle campagne pubblicitarie delle aziende di moda Mango (collezione 2020 e 2024), Levi’s, e Versace. Gli uomini bianchi non sono assenti anche nel caso del profilo Instagram del marchio di moda Zara Man, e del sito ufficiale dell’azienda di creme Nivea Italia

Di conseguenza, quanto sostenuto dal post condiviso su X è falso. Secondo uno studio di Extreme Reach, una società di logistica di marketing globale, nel 2022 negli Stati Uniti il 72,5 per cento delle persone apparse nelle pubblicità televisive erano attori bianchi. Questo dato ha segnato un aumento – e non una diminuzione – degli attori bianchi, rispetto al 65,6 per cento del 2021. 

Un sondaggio del 2020 che analizzava la frequenza con cui i 2.200 partecipanti vedevano «persone della stessa razza ed etnia ritratte in materiali promozionali» negli Stati Uniti dimostrava che il 43 per cento delle persone bianche si vedeva molto rappresentato come etnia nelle campagne pubblicitarie. Percentuali molto più basse (17, 18 e 10 per cento) erano quelle degli ispanici, afro-americani e altre etnie. 

Lo stesso quadro viene fornito da un altro sondaggio realizzato nel Regno Unito nel 2022, secondo il quale i gruppi di minoranza etnica (neri, asiatici e altri) per il 66 per cento non si sentivano rappresentati nelle pubblicità rispetto ai partecipanti bianchi (che non si sentivano rappresentati nel 23 per cento dei casi). Inoltre, circa la metà dei partecipanti dei gruppi di minoranza etnica ha dichiarato di non sentirsi ritratta in modo accurato ed è stata evidenziata la quasi totale assenza di famiglie e coppie nere – una tesi condivisa da Myles Worthington, fondatore dell’agenzia di marketing WORTHI di Los Angeles, che ha lamentato l’uso eccessivo di coppie interrazziali. 

Non è stato possibile reperire simili dati per quanto riguarda l’Italia, dove però si sono verificati – anche recentemente – vari episodi in cui attori non bianchi scelti per le pubblicità sono stati bersagliati da insulti razzisti. 

Per concludere, un articolo dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma del 2021, dal titolo “Sessismo nei Media e nella Pubblicità”, argomentava che «se la società fosse quella presentata dai media, la popolazione mondiale sarebbe formata per l’83 per cento da uomini bianchi di mezza età».

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