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Questo video non mostra un «traffico di esseri umani» a Buckingham Palace, è uno spot pubblicitario

Questo video non mostra un «traffico di esseri umani» a Buckingham Palace, è uno spot pubblicitario

20 settembre 2022
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Il 9 settembre 2022 è stato pubblicato su Twitter un video di 22 secondi in cui si vede un uomo completamente nudo calarsi da una finestra di Buckingham Palace, la residenza della famiglia reale del Regno Unito. 

Il filmato è accompagnato da un commento, scritto dall’autore del tweet, che recita: «Cosa ci fa un ragazzino completamente nudo che cerca di scappare disperato da una finestra di Buckingham palace!? Traffico di esseri umani per i più disparati scopi».

Si tratta di un contenuto circolato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.

La clip originale è stata pubblicata su YouTube nel febbraio 2015 con l’obiettivo di promuovere la serie televisiva intitolata “The Royals” prodotta da E!, canale via cavo statunitense specializzato in intrattenimento e cultura pop. La fiction raccontava la storia di un’immaginaria famiglia reale britannica nella moderna Londra ed è andata in onda dal 2015 al 2018.

In un articolo pubblicato nel 2015, E! aveva spiegato che il video era stato inizialmente pubblicato su YouTube senza che venisse specificato che si trattava di una promozione per lo show, infatti diverse testate giornalistiche come The Daily Mail  e Cosmopolitan avevano inizialmente messo in dubbio la veridicità del filmato.

La scena dell’uomo nudo che si calava dalla finestra era stata riportata anche su D-Trhoned, il finto tabloid britannico gestito da E! e dedicato alla serie, che scriveva notizie sulla famiglia reale fittizia protagonista della fiction.

La strategia promozionale è stata ideata dalla società pubblicitaria Bartle Bogle Hegarty (Bbh), che successivamente si era vantata sul suo sito per il successo mondiale ottenuto con il video e lo stesso fece anche la produttrice dello spot Sarah-Frances Hartley.

Altri siti di fact-checking si sono occupati di questo caso di disinformazione (qui, qui, qui e qui).

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