Il 21 settembre 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un post pubblicato su Facebook cinque giorni prima. Si tratta di una lista di ingredienti che, secondo chi ha pubblicato il contenuto, mostrerebbe «cosa viene introdotto nei bambini nei primi anni di vita, dai va cc i ni».
La fonte di questa lista, secondo quanto riportato nel post, sarebbe un libro intitolato “Ciò che le aziende farmaceutiche non vogliono che tu sappia sui vaccini” del «Dr. Todd M. Elsner». Accanto alla maggior parte delle sostanze inserite nell’elenco si legge sia la quantità che verrebbe iniettata attraverso i vaccini, sia, tra parentesi, una presunta caratteristica di queste, come «neurotossina», «cancerogeno», «pericolo» e «rifiuti». Tra gli ingredienti vengono citati, inoltre, il «siero fetale bovino» e «cellule MRC-5» ed entrambe queste sostanze sono associate, rispettivamente, ad aborti bovini e umani.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
Innanzitutto precisiamo che l’autore del libro da cui provengono le informazioni citate nel post in analisi, Todd Elsner, è un chiropratico, cioè svolge una pratica di medicina alternativa che si concentra sul sistema muscolo-scheletrico, non è laureato e non ha alcuna competenza accademica in materia di vaccini. Nel 2009 ha pubblicato un libro intitolato “What The Pharmaceutical Companies Don’t Want You To Know About VACCINES…” (in italiano: “Quello che le compagnie farmaceutiche non vogliono che tu sappia sui vaccini…”), da cui presumibilmente è stato tratto l’elenco riportato nel post. Non è stato possibile trovare la versione integrale del libro per verificare se al suo interno sia davvero presente questa lista. In ogni caso, la lista che stiamo analizzando riporta una semplificazione grossolana, imprecisa e allarmista delle sostanze che vengono somministrate tramite la vaccinazione ai bambini statunitensi.
Chiariamo che negli Stati Uniti, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’Agenzia di salute pubblica statunitense, raccomandano la vaccinazione di routine contro svariate malattie a partire dalla nascita come quella contro l’Epatite B, la Poliomielite, Pneumococco, Tetano, Difterite e Pertosse e altre.
Nei vaccini sono effettivamente presenti diverse sostanze riportate nel post oggetto di analisi, il quale, però, fornisce quantità e spiegazioni imprecise. Queste sostanze, infatti, non sono pericolose per gli esseri umani nelle quantità in cui sono contenute nei vaccini. Vediamo insieme alcuni esempi.
«5700 mcg di alluminio (neurotossina)»
Secondo quanto riportato nel post, attraverso le varie vaccinazioni verrebbero iniettati nei bambini 5,7 milligrammi di alluminio che rappresenterebbe una «neurotossina». Prima di tutto, bisogna specificare che l’alluminio può avere attività neurotossica, ovvero un effetto avverso sul sistema nervoso, in caso di esposizione ad alte concentrazioni. Come spiegato dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ogni giorno l’organismo umano assume 10 milligrammi di alluminio attraverso l’utilizzo di utensili, pentole e contenitori di alluminio. Questo metallo però, sia che provenga da vaccini, sia che provenga dalla dieta, viene eliminato dal nostro organismo tramite feci e urine.
L’alluminio è una sostanza presente in molti vaccini, come quello contro l’epatite A e B, contro il tetano e la difterite, e ha il compito di migliorare la risposta immunitaria. Questo, però, non significa che sia pericoloso per gli esseri umani. Inoltre, secondo quanto riportato dalla piattaforma di informazioni sulle vaccinazioni Infovac, «i vaccini attualmente sul mercato contengono tra 0,125 e 0,85 milligrammi di alluminio per dose. Di conseguenza, attraverso le vaccinazioni raccomandate, i neonati ricevono solo circa 4,5 milligrammi di alluminio durante i primi sei mesi di vita», un dosaggio che non può rappresentare un pericolo.
«23250 mcg di gelatina (animali macellati)»
La gelatina è uno degli ingredienti principali delle caramelle gommose – dunque viene comunemente utilizzato in ambito alimentare – ed è di origine animale. Già a questo punto è necessario rendersi conto che il contenuto di questo post è fuorviante dato che bisogna contestualizzare l’ingrediente al suo scopo.
Nel caso dei vaccini, lo scopo della gelatina è quello di conservare il vaccino per evitare che deperisca durante il trasporto dal luogo di produzione fino al punto in cui verrà somministrato al paziente. In alcuni vaccini generalmente è presente una quantità di gelatina che va dai 2 ai 14,5 milligrammi per somministrazione.
«Quantità sconosciute di cellule MRC-5 (bambini umani abortiti)»
Veniamo all’ingrediente presentato nel modo più fuorviante, ovvero le cellule MRC-5 ricavate da «bambini umani abortiti». La linea cellulare MRC-5 è stata effettivamente ricavata da un feto a seguito di un aborto terapeutico nel 1966. È importante precisare che queste cellule sono state ottenute da aborti eseguiti per motivi medici, e non con lo scopo di ottenere delle cellule su cui eseguire esperimenti.
È importante notare che le linee cellulare ricavate da feti non sono affatto casi isolati in ambito medico, come avevamo già spiegato a proposito della linea cellulare umana WI-38, utilizzata per sviluppare diversi vaccini, tra cui quelli contro la polio, la rosolia, il morbillo e la varicella. Anche in quel caso l’interruzione di gravidanza non era stata programmata per motivi sperimentali.
Le cellule MRC-5 (così come le WI-38) sono una linea cellulare umana immortale, quindi possono essere coltivate in laboratorio indefinitamente e senza dover ricorrere a nuove cellule derivanti da altri feti. Sono state ampiamente utilizzate in ricerca medica e nello sviluppo di vaccini. Nonostante la questione etica legata all’uso di linee cellulari ottenute da aborti sia tuttora oggetto di dibattito, molte autorità religiose e organizzazioni mediche hanno sostenuto l’uso di queste linee cellulari per sviluppare vaccini e trattamenti medici in grado di salvare vite umane. Precisiamo infine che le cellule MRC-5 sono presenti in dosi insignificanti e vengono rimosse durante il processo di produzione.
Le altre sostanze contenute nei vaccini
Più in generale, l’Università di Oxford ha stilato una lista in cui fornisce spiegazioni puntuali sulle altre sostanze citate nel post in analisi.
Il punto fondamentale è che tutti i vaccini sono rilasciati solo dopo aver superato rigorosi test di sicurezza ed efficacia, e gli ingredienti utilizzati sono attentamente valutati prima dell’approvazione. Molti degli ingredienti citati, come il siero fetale bovino e le cellule MRC-5, sono utilizzati nella produzione dei vaccini in dosi insignificanti e sono rimossi durante il processo di produzione. La quantità di ogni ingrediente nei vaccini è studiata per garantire la sicurezza e la stabilità del prodotto finale.
Come spiegato dai CDC, gli ingredienti utilizzati nei vaccini, necessari per promuovere una risposta immunitaria efficace, sono chiamati adiuvanti, sono sicuri e non causano danni. Inoltre, il beneficio dei vaccini supera di gran lunga qualsiasi possibile rischio associato a questi ingredienti, come lo sviluppo di febbre e dolore al braccio che durano in genere pochi giorni.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il CDC e altre importanti organizzazioni sanitarie nazionali e internazionali hanno affermato in modo chiaro e inequivocabile che i vaccini sono sicuri ed efficaci nel prevenire malattie gravi.
In un momento in cui il mondo si impegna a sconfiggere la pandemia globale, è fondamentale che le informazioni siano basate su evidenze scientifiche e verificate da fonti affidabili. La vaccinazione rappresenta uno strumento cruciale per proteggere la salute pubblica e combattere malattie prevenibili, ed è importante che il pubblico possa confidare nella sicurezza dei vaccini.
La diffusione di informazioni fuorvianti può minare la fiducia nelle vaccinazioni e mettere a rischio la salute di individui e comunità. Pertanto, è necessario fare affidamento su fonti autorevoli e informarsi in modo accurato sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini attraverso organizzazioni sanitarie e istituti di ricerca riconosciuti.