L’11 giugno 2024 è stato postato su Facebook un post in cui si legge che «un tribunale ha stabilito che dopotutto i vaccini anti-covid non sono vaccini». Lo stesso contenuto sostiene poi che questi vaccini sarebbero invece delle armi biologiche.
Si tratta di una serie di notizie false.
Il post si riferisce a una sentenza del 7 giugno 2024 con cui la Corte d’Appello del Nono Circuito degli Stati Uniti ha riaperto una causa precedentemente respinta da un tribunale di grado inferiore relativa all’obbligo di vaccinazione anti-Covid per il personale scolastico di Los Angeles, in California. «I querelanti sostengono che il vaccino non previene efficacemente la diffusione ma attenua solo i sintomi per il ricevente e quindi è simile a un trattamento medico, non a un vaccino ‘tradizionale’», ha scritto la Corte d’Appello.
Secondo questa sentenza, infatti, la Corte d’Appello ha accettato «i fatti asseriti dai querelanti come veri, indipendentemente dal fatto che ‘la prova effettiva’ di essi sia ‘improbabile’». Inoltre, come precedentemente verificato dai colleghi di AFP, nonostante la sentenza della Corte d’Appello abbia fatto riferimento all’efficacia e allo stato dei vaccini Covid-19, l’affermazione che le iniezioni non sono vaccini rimane un’argomentazione avanzata dai querelanti, e non una dichiarazione ufficiale della Corte d’Appello.
La Corte, come si legge nella sentenza, ha dichiarato invece che «in questa fase, dobbiamo accettare come vere le affermazioni dei querelanti secondo cui il vaccino non previene la diffusione della Covid-19». Secondo la docente di diritto sanitario presso l’università di Boston Nicole Huberfeld, interpellata dai colleghi di AFP, quella della Corte è una procedura standard a livello giuridico, anche se le affermazioni dei querelanti sui vaccini Covid-19 sono piene di «fallacie logiche e scientifiche». Nicole Huberfeld ha dichiarato che «l’opinione del giudice Nelson consente al contenzioso di procedere, ma non si pronuncia a favore delle strane affermazioni dei querelanti. Questo perché i giudici in genere devono accettare le memorie come ‘vere’, anche se sono radicate in teorie di cospirazione».
In questa circostanza, Dorit Reiss, professoressa presso l’University of California College of the Law di San Francisco e specializzata su questioni legali e politiche relative ai vaccini, ha detto che la decisione della Corte d’Appello porta ad annullare l’archiviazione del caso da parte del tribunale di grado inferiore e a rinviarlo «per verificare se i querelanti hanno ragione». Reiss ha spiegato che secondo la Corte d’Appello, «il caso può passare all’accertamento dei fatti», in quanto bisogna «presumere che le affermazioni dei querelanti siano vere». La Corte d’Appello non ha dunque stabilito direttamente se «i vaccini prevengano la trasmissione o semplicemente ‘mitighino i sintomi’».
Precisiamo che, come spiegano i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), il vaccino è per definizione «un preparato utilizzato per stimolare la risposta immunitaria dell’organismo contro le malattie» e i vaccini contro la Covid-19 «sono sicuri ed efficaci nel proteggere le persone dall’ammalarsi gravemente, dall’essere ricoverate in ospedale e dal morire». Nel febbraio 2024, inoltre, è stato registrato sempre dai CDC che le persone che avevano ricevuto la somministrazione del vaccino aggiornato contro la Covid-19 avevano il 54 per cento in meno di probabilità di contrarre la malattia in un periodo compreso da settembre 2023 a gennaio 2024.
Infine, la notizia secondo la quale i vaccini sono armi biologiche è falsa, come precedentemente verificato da Facta.