- Circola la notizia su X secondo cui uno studente 13enne in una scuola a Verona si sarebbe rifiutato di salire una scala arcobaleno perché contrario alla comunità LGBTQ+ e per questo sarebbe stato punito con una nota disciplinare.
- Lo studente per evitare di salire la scala si era appeso alla ringhiera mettendo in pericolo la propria incolumità.
- La nota disciplinare era volta a punire questo comportamento ritenuto dalla scuola pericoloso.
Il 5 marzo 2025 è stata pubblicata su X la notizia di «uno studente 13enne» di Verona che «si rifiuta di salire su una scala arcobaleno e viene punito con una nota». il ragazzo, si legge ancora, avrebbe dichiarato: «Sono contrario alla comunità #Lgbt”».
«Ma se non vuole salire, deve farlo per forza?», commenta l’autore del post, aggiungendo: «E poi parlano di fasc€imo!».
La notizia è presentata in maniera fuorviante.
Il 10 febbraio 2025 a Verona un ragazzino di 13 anni si è rifiutato di usare una “scala arcobaleno” nella sua scuola, realizzata l’anno precedente in occasione della Giornata contro l’omofobia, per salire al piano di sopra a vedere una rappresentazione teatrale.
L’alunno prima avrebbe provato a usare un’altra scala esistente a uso del personale, e poi, richiamato dalla docente, «si è aggrappato alla ringhiera della scala che dà sul vuoto, con un salto di almeno quattro-cinque metri», si legge nella nota disciplinare riportata da diversi media. L’azione disciplinare è quindi legata al comportamento ritenuto dalla scuola «assolutamente inadeguato».
La docente coordinatrice ha poi accompagnato lo studente dal preside dell’Istituto, dove il ragazzo ha motivato le sue azioni dicendo di essere «contrario alla comunità Lgbt».
La nota disciplinare è stata in seguito contestata dai genitori, che hanno segnalato la presunta violazione dei diritti al ministro Giuseppe Valditara e al direttore dell’ufficio scolastico regionale Marco Bussetti. Il padre del ragazzo ha dichiarato: «Il preside ha tacciato mio figlio di omofobia. Di fronte a questa dichiarazione siamo rimasti senza parole. Se un ragazzino di 13 anni non condivide un’idea, avrà pur diritto di esprimersi e per questo non credo debba essere sanzionato».
La nota, tuttavia, non risulta avere nulla a che vedere con le affermazioni fatte dal ragazzo sulla sua avversione alla comunità LGBTQ+, come spiegato dall’Istituto all’Ufficio scolastico del Veneto che aveva richiesto chiarimenti. Il dirigente dell’ufficio Marco Bussetti si è poi espresso sulla questione, dopo aver ricevuto una relazione completa dal dirigente scolastico sull’accaduto, sottolineando che «non ci sono motivazioni ideologiche dietro la nota comminata allo studente veronese che si è arrampicato lungo il corrimano di una scala color arcobaleno». «L’unica motivazione dell’annotazione», spiega Bussetti, «riguarda esclusivamente il comportamento dell’alunno, che ha messo in gravissimo pericolo la propria vita». Bussetti ha inoltre annunciato che è previsto un incontro con il padre del ragazzo per chiarire la vicenda.
Anche il preside dell’istituto scolastico è intervenuto in proposito, e ha replicato alle accuse rivolte alla scuola augurandosi «che i genitori dell’alunno comprendano la gravità dell’azione commessa dal figlio, che si è posto in una situazione di grave pericolo per la sua incolumità fisica». Non solo, ma ha aggiunto che «l’Istituto opera nel più grande rispetto di tutti e delle opinioni di tutti», e che in questo contesto, in qualsiasi caso, «le manifestazioni di dissenso non possono sconfinare in azioni che mettano in pericolo l’incolumità propria e la sicurezza dell’Istituto stesso».
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