Il gruppo Wagner ha un lungo rapporto con la disinformazione - Facta
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Il gruppo Wagner ha un lungo rapporto con la disinformazione

Di Anna Toniolo

Il 24 giugno 2023 il capo del gruppo paramilitare russo Wagner Yevgeny Prigozhin ha lanciato una sfida al presidente russo Vladimir Putin penetrando con le sue milizie in territorio russo, dopo mesi di critiche nei confronti delle istituzioni militari russe. 

La marcia dei mercenari della Wagner verso Mosca è stata arrestata già nella serata del giorno in cui è iniziata e Prigozhin ha annunciato il dietrofront e il rientro dei miliziani nei loro campi base, fermandosi a 200 chilometri dalla capitale «per evitare spargimenti di sangue» nel Paese.

Sul gruppo Wagner circolano da tempo non solo notizie false, ma anche imprecise o parziali, che hanno contribuito a creare un ritratto distorto di questo attore che negli ultimi giorni è stato al centro dell’attenzione dei media internazionali. Ma non solo, Prigozhin e la milizia privata sono stati accusati in più occasioni di diffondere disinformazione sia sul conflitto russo-ucraino, sia su altri scontri o situazioni politiche.

Facciamo ordine per capire chi sono, qual è il loro ruolo e, soprattutto, qual è il rapporto del gruppo Wagner e di Prigozhin con la disinformazione.

Cos’è il gruppo Wagner e chi è Yevgeny Prigozhin
Il gruppo Wagner è una compagnia militare privata (PMC) russa apparsa per la prima volta sulle scene nel 2014 durante l’annessione della Crimea da parte della Russia. La compagnia è stata creata da Yevgeny Prigozhin, uomo d’affari russo che è stato uno stretto collaboratore di Putin. In passato Prigozhin era stato soprannominato “lo chef di Putin” perché grazie alla sua attività di catering ha organizzato banchetti di Stato per il presidente, mescolandosi con i potenti del Paese, fino a diventare un oligarca al vertice del più grande esercito privato russo. La decisione di marciare verso Mosca ha, però, incrinato i rapporti tra i due. 

Nel 2014 il gruppo Wagner ha sostenuto le forze separatiste filorusse nell’Ucraina orientale e da allora ha inviato truppe in diversi conflitti in Asia, in Africa e in altri luoghi del mondo, espandendosi e rafforzandosi sempre di più. La compagnia ha svolto compiti che promuovevano l’agenda del Cremlino: dal sostenere il regime di Bashar al-Assad in Siria, alla lotta all’influenza francese in Mali. 

In particolare la compagnia Wagner è attiva nel continente africano dove si pensa che agisca negli interessi russi impegnandosi nell’estrazione di materie prime, indebolendo gli attori democratici e investendo in campagne di disinformazione, ma anche in diversi Paesi dell’Asia come la Siria e, addirittura, nel continente sudamericano. 

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, il gruppo Wagner è diventato sempre più presente sul campo per combattere contro i militari ucraini, reclutando prigionieri russi. 

Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa di gennaio 2023 «Wagner quasi certamente comanda 50.000 combattenti in Ucraina ed è diventato una componente chiave della campagna ucraina».

La marcia di Prigozhin verso Mosca ha scatenato la disinformazione
L’avanzata del gruppo Wagner nel territorio russo, oltre a scatenare un ampio dibattito riguardo le sue conseguenze, ha dato il via a una serie di notizie false che hanno contribuito a creare confusione sulla realtà dei fatti. 

Sui social network sono stati pubblicati alcuni contenuti che pretendevano di mostrare presunti scontri tra le forze armate russe e i mercenari della compagnia Wagner. Si trattava, però, di video o immagini decontestualizzate che non mostravano quanto realmente avvenuto in Russia.

Uno dei video che è maggiormente circolato, soprattutto in lingua inglese, mostrava l’abbattimento di alcuni aerei militari, ma non aveva niente a che fare né con l’esercito russo né con la compagnia privata. Il video originale è stato caricato su YouTube il 31 marzo 2023 ed è intitolato “Russia’s Elite Air Force vs Ukraine SAM Missiles Combat | Mil Sim Arma 3”. Arma 3 è un videogioco tattico militare, sviluppato dall’azienda Bohemia Interactive, improntato al realismo sia dal lato grafico sia per quanto riguarda le meccaniche di gioco. 

Come si legge nella descrizione del filmato su YouTube, ciò che si vede è una simulazione di gioco virtuale tra le forze aeree russe e quelle ucraine, creata partendo dalle notizie riportate dai media ma viene precisato che «la simulazione della battaglia potrebbe differire da quella reale».

Un altro caso riguarda invece una foto in bianco e nero che mostra uno scontro a fuoco tra alcuni uomini. Secondo quanto riportato su Twitter si tratterebbe di un fotogramma di una telecamera di sicurezza che registra un assalto all’aeroporto internazionale di Mosca da parte dei mercenari della Wagner. Anche in questo caso si tratta di una notizia riportata senza il contesto necessario per capire in realtà di cosa si tratti. 

Infatti la foto deriva da un videogioco. L’immagine originale risale al 2016 ed era stata pubblicata su un blog dedicato ai fan di “Call of duty”, una serie di videogiochi in cui il protagonista prende parte a conflitti di vario tipo. Secondo quanto si legge, l’immagine descrive una scena del gioco “Call of Duty: Modern Warfare 2”, in cui il giocatore prende parte a un massacro di civili in un immaginario aeroporto internazionale di Mosca.

Come avevamo spiegato su Facta.news, sequenze di videogiochi vengono spesso diffuse sui social network facendole passare come scene reali, ingannando le persone. 

Le notizie false sull’avanzata interrotta verso Mosca sono solo una piccola parte dell’universo di disinformazione che circola attorno alla compagnia. Prigozhin e i mercenari, infatti, sono stati accusati in varie occasioni di diffondere narrazioni infondate che si inseriscono nel lavoro di propaganda russa. 

Prigozhin e la sua “fabbrica di troll”
Yevgeny Prigozhin non è solo il fondatore dell’organizzazione mercenaria del gruppo Wagner, e non è solo l’uomo che ha organizzato una ribellione armata lo scorso fine settimana. Prigozhin è anche un miliardario che possiede una varietà di attività ed è noto per avere legami con l’Internet Research Agency (IRA), fondata nel 2013 e meglio conosciuta come la “fabbrica di troll” della Russia. Si tratta di un’azienda russa, con sede a San Pietroburgo, impegnata in operazioni di propaganda online per conto di aziende russe e per gli interessi politici del Cremlino. Il gruppo è stato accusato di aver interferito alle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 in favore di Donald Trump. 

L’ex direttore dell’FBI Robert Mueller, incaricato di indagare sulle accuse di collusione tra la campagna di Donald Trump e la Russia, nel 2019 aveva concluso che l’IRA aveva condotto una campagna sui social network progettata per provocare e amplificare il malcontento politico e sociale negli Stati Uniti. Sempre secondo il rapporto di Mueller, questa campagna si era evoluta in un’operazione per sostenere Trump e denigrare la sua rivale elettorale, Hillary Clinton. L’IRA e Prigozhin erano stati sanzionati dagli Stati Uniti per aver interferito alle elezioni presidenziali del 2016 e per la tentata intrusione alle elezioni di metà mandato del 2018. 

Nel 2019, l’impero della “fabbrica di troll” di Prigozhin si è espanso attraverso il Patriot Media Group, un gruppo ombrello che comprende vari siti web e guidato da Yevgeny Prigozhin fino a maggio 2023, quando è passato al ruolo di vice membro del consiglio per concentrarsi maggiormente sulla guerra in Ucraina. La “fabbrica dei troll”, infatti, ha investito anche nella promozione di narrazioni a favore dell’invasione e nel marzo 2022 ha contribuito a lanciare il canale Telegram Cyberfront-Z, che diffondeva spam e notizie di propaganda a favore dell’invasione.

Inoltre, un rapporto investigativo del sito Dossier Center, finanziato dall’imprenditore e oligarca russo in esilio e oppositore di Putin Mikhail Khodorkovsky, pubblicato in russo il 18 marzo 2023, ha rilevato che l’intera “fabbrica dei troll” di Prigozhin è costituita da circa 400 aziende che hanno ricevuto finanziamenti per centinaia di milioni di rubli per inondare i social media di commenti falsi, per acquistare promozioni su notizie popolari e canali di blogger e persino per inserire rapporti fasulli in testate giornalistiche tradizionali come il quotidiano Kommersant.    

Proprio come con Wagner, dopo aver negato qualsiasi coinvolgimento, Prigozhin ha ammesso nel febbraio 2023 di aver fondato e finanziato l’IRA, aggiungendo che l’agenzia è stata creata per «proteggere lo spazio informativo russo dalla rozza e aggressiva propaganda anti-russa dell’Occidente».

La scia di violenza e notizie false del gruppo Wagner in Africa
In vari Paesi del continente africano il gruppo Wagner non ha lasciato solo violenza, ma in alcuni casi si è resa protagonista della diffusione di veri e propri filoni della disinformazione che hanno avuto conseguenze più o meno gravi.

Nell’aprile 2022 la Francia ha accusato i mercenari russi di seppellire corpi di vittime locali vicino a una base militare in Mali, con l’intento di incolpare le forze francesi, che si stavano ritirando dal Paese, di essersi lasciati alle spalle fosse comuni. La notizia è stata diffusa via Twitter da un utente che utilizzava il nome “Dia Diarra”, ma lo Stato maggiore delle Forze armate francese aveva affermato che il profilo era molto probabilmente un account falso creato dal gruppo Wagner per screditare l’azione francese in Mali. 

Anche nel 2023 la disinformazione in Africa da parte del gruppo Wagner ha preso di mira la Francia. Dopo che a marzo alcuni uomini armati hanno ucciso nove cittadini cinesi in una miniera d’oro nella Repubblica Centrafricana, è circolato in Rete un video in cui si afferma che la Francia avrebbe segretamente ordinato l’attacco per screditare il gruppo mercenario russo Wagner in Paese. Secondo quanto riportato da Reuters, il ministero degli Esteri francese ha rintracciato l’origine del video in un gruppo di account Facebook e Twitter con collegamenti alla disinformazione russa e con il gruppo Wagner. Gli autori dell’attacco, però, non sono stati catturati e i colleghi di Reuters non sono stati in grado di determinare con certezza chi ci fosse dietro.

Secondo quanto riportato dal sito del governo degli Stati Uniti, la Russia distribuirebbe disinformazione in diversi continenti per vari obiettivi e soprattutto per sostenere indirettamente gli obiettivi di politica estera del Cremlino. 

Sempre secondo il governo statunitense, in alcune parti dell’Africa «i delegati legati al Cremlino sfruttano l’instabilità per guadagnare influenza, in particolare attraverso la disinformazione e il dispiegamento delle forze del Gruppo Wagner». Attraverso aziende che sfruttano le risorse naturali del continente, agenti politici che minano gli attori democratici, società di facciata che si atteggiano a ONG e manipolazione dei social media, Prigozhin ha diffuso nel continente vari filoni di disinformazione per influenzare la politica africana a favore della Russia.

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