Una dieta vegana comporta rischi per la salute? - Facta
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Una dieta vegana comporta rischi per la salute?

L’articolo è stato modificato il 21 agosto 2023 dopo che un lettore ci ha segnalato un errore. Nella precedente versione avevamo scritto «la produzione e il consumo di alimenti di origine animale contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra». Invece si tratta dell’opposto, la produzione e il consumo di alimenti di origine animale contribuisce in modo significativo all’aumento delle emissioni. Ci scusiamo con i nostri lettori per l’errore.

Di Valerio Uni 

A inizio agosto 2023 diverse testate italiane e internazionali hanno riportato la notizia della morte di Zhanna Samsonova, influencer russa conosciuta con il nome di Zhanna D’Art che, sempre secondo quanto riportato dai media, seguiva un’alimentazione vegana e crudista, ovvero una dieta che non prevede il consumo di alimenti derivati da animali e la cottura del cibo. 

In alcuni titoli dei giornali si legge che la ragazza sarebbe «morta di fame», collegando la sua alimentazione alla causa del decesso. Nonostante non siano noti i risultati dell’autopsia, i media hanno suggerito che il tipo di dieta seguita da Samsonova sarebbe pericolosa per le persone a tal punto da provocare la morte. 

I titoli sono giustificati oppure si tratta di un caso di disinformazione?

Che cosa significa vegano
Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto capire che cos’è la dieta vegana e perché, secondo i dati contenuti nel rapporto Eurispes 2022, viene scelta soprattutto dai più giovani in Italia. 

Un vegano è una persona che segue uno stile di alimentazione plant-based, ovvero vegetale, e cruelty free, senza sofferenza animale, un approccio che si estende al di là della semplice dieta. A differenza dei vegetariani che non consumano carne, ma utilizzano derivati animali come miele, uova e latticini, i vegani evitano il consumo di tutti i prodotti di origine animale. Come sottolineato per esempio da People for the ethical treatment of animals (Peta), un’associazione animalista statunitense, alcune caramelle contengono molto spesso coloranti a base di insetti come la cocciniglia e sono presenti tra i loro ingredienti gelatine e legamenti animali, in particolare bovini e suini. 

Come avevamo raccontato in un precedente articolo, la cocciniglia viene correntemente utilizzata dall’industria alimentare per fornire ai prodotti un inconfondibile colore rosso carminio, anche se da qualche tempo alcune aziende hanno scelto di sostituire il colorante naturale con alcuni additivi di origine artificiale.

Perché alcune persone scelgono di diventare vegane
Le ragioni principali per adottare uno stile di vita vegano possono includere l’etica animale, dal momento che i vegani scelgono di non sfruttare o causare sofferenze agli animali utilizzati nell’industria alimentare, tessile o ricreativa. Inoltre c’è l’aspetto ambientale, perché  l’industria zootecnica ha un impatto significativo sull’ambiente, contribuendo alle emissioni di gas serra, alla deforestazione e all’uso eccessivo di risorse naturali. 

I vegani cercano di ridurre il loro impatto ambientale evitando prodotti di origine animale. Questo stile di vita viene scelto anche per motivi di salute. Alcune ricerche suggeriscono che una dieta vegana ben pianificata possa sostituire una dieta onnivora che comprende anche i derivati animali. Oltre alla dieta, i vegani cercano di evitare prodotti di consumo che contengano ingredienti di origine animale, come cosmetici testati sugli animali e abbigliamento in pelle o lana.

Una dieta vegana può comportare rischi? 
Ogni dieta o stile di vita presenta sempre dei rischi se questa viene seguita senza moderazione e senza gli opportuni accorgimenti.

Il veganismo, se non adeguatamente strutturato, potrebbe comportare dei rischi per la salute. Una dieta vegana, come del resto anche quella onnivora, dovrebbe essere pianificata e ben bilanciata per averne il massimo beneficio sulla salute. Si potrebbe pensare che escludere dalla propria dieta tutti i prodotti di origine animale possa comportare problemi relativi all’assunzione di nutrienti come proteine, vitamina B12, ferro, calcio, vitamina D, zinco e acidi grassi omega-3. Questi nutrienti, tuttavia, sono presenti anche nei prodotti al cento per cento vegetali e l’industria alimentare vegana fortifica spesso questi alimenti al fine di scongiurare una carenza nella dieta. 

Che cosa comporta una carenza di nutrienti in una dieta
La carenza di proteine, ad esempio, può portare a problemi di salute a lungo termine, poiché gli amminoacidi essenziali sono fondamentali per diverse funzioni del corpo. Inoltre, la vitamina B12, che è presente principalmente in alimenti di origine animale, è essenziale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e la formazione del sangue. Senza una fonte affidabile di vitamina B12, si potrebbe incorrere in carenze e in problemi neurologici e anemia.

Il ferro è necessario per il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Una carenza di ferro può portare a stanchezza cronica e altri problemi di salute. Questo è presente soprattutto nella carne rossa, anche se si può trovare anche nei sostituti vegetali.

Anche il calcio è un nutriente importante per la salute delle ossa e dei denti. Si è pensato per molto tempo che bere molto latte fosse sinonimo di ossa forti, ma in realtà la scienza ha fatto progressi nella ricerca, fino ad arrivare alla conclusione che alcuni vegetali sono addirittura più ricchi di calcio.

Infine, la vitamina D, è essenziale per la salute delle ossa e del sistema immunitario e per molto tempo si è creduto erroneamente che potesse essere particolarmente difficile da assumere a sufficienza per i vegani, poiché è disponibile soprattutto  nei prodotti di origine animale. In realtà il Sole è il primo elemento di produzione della vitamina D. Chi vive in aree della Terra poco soleggiate può sempre ricorrere ad alimenti fortificati come il latte vegetale e i cereali. 

Ridurre le emissioni di gas serra è un obiettivo possibile con l’adozione di una dieta plant-based
(Fonte ONU)

È vero che una dieta vegetale porta benefici anche al clima?
Una dieta vegetale ha numerosi riscontri positivi sul clima e sull’ambiente. Secondo la Food and agriculture organization (FAO), una organizzazione che fa parte delle Nazioni unite (ONU), la produzione e il consumo di alimenti di origine animale contribuisce in modo significativo all’aumento delle emissioni di gas serra, una delle principali cause del cambiamento climatico. Pertanto, adottare una dieta a base vegetale può essere una scelta ecologica e responsabile. In un rapporto pubblicato dalla  FAO nel 2018 si legge come l’industria zootecnica sia responsabile di una notevole quantità di metano e protossido di azoto, due potenti gas serra. Quindi riducendo il consumo di carne e prodotti lattiero-caseari, si potrebbe contribuire a ridurre queste emissioni e limitare il riscaldamento globale.

Inoltre, la produzione di carne richiede grandi quantità di terreno per pascolare e coltivare foraggi. Spesso, la deforestazione è necessaria per creare spazio per le attività di allevamento, ma questa procedura è dannosa per l’ambiente, poiché riduce la capacità delle foreste di assorbire il carbonio atmosferico, un gas serra. 

La produzione di carne richiede anche notevoli quantità di acqua, dato che per l’allevamento degli animali è necessaria la coltivazione dei foraggi, e sempre secondo un rapporto della FAO del 2017, entro il 2050, con il crescere della popolazione mondiale, aumenterà anche il consumo di acqua. Riducendo il consumo di carne, si può contribuire a preservare le risorse idriche, sempre più critiche in molte regioni del mondo.

A tal proposito è  bene ricordare  che il 2 agosto 2023 è stato il cosiddetto Overshoot day, il giorno simbolico che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di un anno solare. Ogni anno le risorse di cibo per il pianeta terminano sempre più velocemente rispetto agli anni precedenti.

Infine, secondo l’ONU una dieta vegetale può contribuire a preservare la biodiversità. Riducendo la domanda di prodotti di origine animale, si può limitare la necessità di convertire le terre selvagge in aree di pascolo o terreni agricoli. Ciò aiuta a proteggere gli habitat naturali e a preservare la flora e la fauna selvatiche.

In conclusione, per rispondere alla domanda iniziale: no, una corretta dieta vegana non mette per forza a rischio la salute degli individui. Inoltre va aggiunto che scegliere una dieta vegetale è una scelta ecologica e sostenibile, che può avere un impatto positivo sull’ambiente e sul cambiamento climatico. Riducendo il consumo di carne e prodotti di origine animale, infatti, si può contribuire a mitigare gli effetti del riscaldamento globale e a promuovere uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente.

Una dieta plant-based aiuta a preservare la biodisponibilità riducendo la domanda di prodotti di origine animale
(Fonte ONU)
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Comments (3)

  • Oliver Kämmer

    “ la produzione e il consumo di alimenti di origine animale contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra”
    Mi sembra un errore, piuttosto contribuisce alle emissioni, non alla loro riduzione.

    reply
    • Facta

      Buongiorno, la ringraziamo della sua segnalazione. Abbiamo provveduto a correggere l’errore. Ci scusiamo

      reply
  • Claudio Ferioli

    Ottimo articolo molto chiaro e preciso

    reply

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