Cosa sappiamo sull’esplosione all’ospedale di Gaza - Facta
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Cosa sappiamo sull’esplosione all’ospedale di Gaza

di Francesca Capoccia

IN AGGIORNAMENTO

La sera del 17 ottobre 2023 c’è stata una forte esplosione all’ospedale battista di Gaza Al-Ahli Arabi. Secondo quanto riportato il giorno seguente dal portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf Al-Qidra, l’evento avrebbe provocato quasi 500 vittime. L’ospedale non era solo un luogo di cura, ma era diventato anche un rifugio per bambini, donne e anziani che cercavano riparo dopo l’ordine di Israele di evacuare il nord della Striscia di Gaza.

Il dato preciso delle vittime, però, non è stato ancora confermato da fonti indipendenti (anche perché potrebbe salire a causa dei feriti), così come è ancora incerto cosa abbia causato l’esplosione. La diocesi episcopale di Gerusalemme, che gestisce l’ospedale, in un comunicato stampa emesso lo stesso giorno della tragedia ha parlato di «attacco brutale» durante «un’incursione aerea di Israele». Ma, al momento, nessun attore coinvolto nell’escalation militare ha rivendicato l’attacco, e come spesso accade in queste situazioni Israele e Hamas si stanno accusando a vicenda.

Le opposte versioni dei fatti
Dopo l’esplosione, avvenuta intorno alle ore 19 locali, Hananya Naftali, che ha lavorato nel team della comunicazione digitale del primo ministro israeleino Benjamin Netanyahu, ha pubblicato un post su X spiegando che le forze militari israeliani (IDF) avevano colpito l’ospedale perché si trattava di una «base terroristica» di Hamas. Il contenuto social è stato poi eliminato e sostituito da una nuova versione dei fatti: ad aver distrutto l’ospedale, per Naftali, sarebbe stato il lancio fallito di un razzo di Hamas, o addirittura un attacco lanciato di proposito dai miliziani per ricevere supporto da altri Paesi. Israele, dunque, secondo la nuova versione di Natali, non avrebbe niente a che fare. 

Altri account su X legati allo Stato di Israele hanno pubblicato e poi cancellato il video che testimonierebbe l’esplosione dell’ospedale Al-Ahli Arabi per mano di Hamas. A causare l’esplosione, infatti, sarebbe stato il lancio di un missile del gruppo palestinese andato storto. Alcuni giornalisti che si occupano di indagini visive, come Aric Toler e Robert Mackey, hanno fatto notare che, in base alla marca temporale sovraimpressa in alto a sinistra, quella scena sarebbe però stata girata 40 minuti dopo l’esplosione avvenuta nell’ospedale. 

In un primo momento, dunque, a livello comunicativo dalla parte israeliana è stata fatta confusione, pubblicando video fuori contesto e informazioni discordanti. Nella tarda serata del 17 ottobre è intervenuto il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari. In base alle loro informazioni, ha annunciato Hagari, «la Jihad islamica è responsabile del fallito lancio di razzi che ha colpito l’ospedale di Gaza». Come ulteriore prova, il portavoce Hagari il 18 ottobre ha pubblicato quella che definisce «la registrazione di una conversazione tra gli agenti di Hamas riguardo al fallito lancio di un razzo della Jihad islamica sull’ospedale il 17 ottobre 2023». La Jihad islamica palestinse (PIJ) è il secondo gruppo militante più grande di Gaza, ma ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’esplosione dell’ospedale, incolpando invece Israele, secondo quanto riportato dalla BBC. L’autenticità dell’audio è stata smentita dal notiziario britannico Channel 4 News: il linguaggio, l’accento, il dialetto, la sintassi e il tono non sono credibili. Sulla questione si attendono ulteriori verifiche da altre fonti indipendenti. 

Precisiamo che, come fa notare Le Monde, lo scorso 14 ottobre l’ospedale Al-Ahli Arabi era stato già danneggiato da un bombardamento israeliano, dove erano rimasti feriti quattro membri del personale. Secondo la dichiarazione del sottosegretario del ministero della Salute di Gaza, Yousef Abu Al-Rish, il giorno dopo il primo attacco l’esercito israeliano aveva chiamato il direttore dell’ospedale per dirgli che quello era stato un avvertimento per l’evacuazione. Ricordiamo infatti che, in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre, il governo di Netanyahu ha lanciato una serie di bombardamenti sulla striscia di Gaza che al momento in cui scriviamo hanno causato oltre 3mila vittime, 11mila feriti e mille dispersi, secondo il ministro della Salute. 

Sull’altro versante, il gruppo palestinese che governa la Striscia di Gaza non si è assunto alcuna responsabilità e continua a condannare Israele. Attraverso le parole di Salama Marouf, responsabile dell’ufficio stampa del governo di Hamas, il gruppo palestinese ha definito «il massacro compiuto dall’occupazione israeliana all’ospedale battista» come il più grande del XXI secolo, nonché la «continuazione dei suoi crimini dalla Nakba del nostro popolo nel 1948», ovvero l’esodo forzato di circa 700 mila arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana. Anche Osama Hamdan, altro portavoce di Hamas, ha ribadito a Channel 4 News che il bombardamento dell’ospedale è stato opera di Israele.

Lo stesso presidente della Palestina, Mahmoud Abbas, ha diretto la responsabilità dell’«orrendo massacro di guerra» su Israele che, attaccando l’ospedale Al-Ahli Arabi, avrebbe oltrepassato il limite.

Il filmato di Al Jazeera Arabic
Un video, trasmesso da Al Jazeera e verificato dal Guardian, sembra mostrare un’arma aerea che segue una traiettoria ascendente sopra Gaza e prende fuoco a mezz’aria. Pochi istanti dopo, si nota un’esplosione a terra. Su X è stato diffuso un altro filmato che riprende la stessa scena, ma da un’altra angolazione. Non esiste tuttavia finora una versione certa che spieghi cosa sia successo. Contattati dalla BBC, alcuni esperti hanno affermato che, sebbene sia difficile esserne certi in una fase così precoce, l’esplosione sembra essere di piccole dimensioni, il che significa che il calore generato dall’impatto potrebbe essere stato causato da un residuo di carburante per razzi piuttosto che dall’esplosione di una testata, ovvero la parte anteriore di un razzo che contiene il materiale esplosivo. Justin Bronk, ricercatore senior per l’energia aerea e la tecnologia militare presso il Royal United Services Institute di Londra (RUSI), un think tank per la difesa e la sicurezza, ha spiegato al Guardian che, in base all’entità del danno, «un attacco aereo sembra meno probabile di un guasto di un razzo che provoca un’esplosione e un incendio causato dal carburante».

Secondo la ricostruzione del Guardian, in base ai messaggi che le forze armate di Hamas si sono scambiate su Telegram, intorno alle 19 del 17 ottobre il gruppo palestinese avrebbe tentato di lanciare missili su varie città israeliane: Ashdod, Tel Aviv e, un’ora dopo, Haifa. 

Il luogo dell’esplosione
L’esplosione sembra essere avvenuta nel parcheggio dell’ospedale, come verificato dal sito investigativo Bellingcat in base ai filmati condivisi in Rete che mostrano i danni della deflagrazione. Oltre alle macchine carbonizzate, dai video si nota un cratere, profondo circa 30 centimetri. Questi potrebbero essere un possibile elemento chiave per identificare la causa dell’esplosione. Il terreno che circonda un lato del cratere, spiega Bellingcat, mostra sfregi e buchi, coerenti con l’esplosione di una munizione. Non si tratterebbe, dunque, di un attacco aereo israeliano, come fatto notare da Marc Garlasco, consulente militare del team di protezione dei civili dell’organizzazione olandese PAX for Peace ed ex membro del Pentagono, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il Joint direct attack munition (JDAM), ovvero il sistema di attacco aereo fornito dagli Stati Uniti a Israele, provocherebbe crateri di almeno 3 metri, ha aggiunto Garlasco. 

Non esistono comunque ancora prove certe né sul tipo di arma che avrebbe causato l’esplosione, né su chi sarebbe il responsabile. Martin Griffiths, sottosegretario generale delle Nazioni Unite (ONU) per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza, ha manifestato alla CNN la volontà dell’ONU di aprire un’indagine sulle circostanze della vicenda.

Confusione e disinformazione
Ad alimentare l’incertezza sulla vicenda, ancora poco chiara, si aggiungono notizie fuorvianti pubblicate da vari utenti su X. Ad esempio, è ampiamente circolato un video definito come la “prova lampante” del lancio di un razzo fallito di Hamas. Come spiegato dal collega della BBC Shayan Sardarizadeh, il filmato che circola online è in realtà del 2022. Inoltre, una presunta giornalista della testata giornalistica Al Jazeera, Farida Khan, ha affermato di aver visto con i propri occhi il lancio fallito di Hamas. Al Jazeera ha però smentito di lavorare con Farida Khan, il cui account X non è attualmente disponibile.

Le analisi indipendenti
Successive analisi condotte da Associated Press (AP) e dalla CNN sembrano confermare l’ipotesi di un’esplosione causata da una parte del razzo che si è schiantata al suolo. Inoltre, secondo AP, il razzo sembra essere stato lanciato dal territorio palestinese, e gli esperti contatti dalla CNN concordano sul fatto che non si sia trattato di un attacco aereo israeliano.

Per Al Jazeerainvece, il sistema di difesa missilistica di Israele Iron Dome avrebbe intercettato un missile sparato dalla Striscia di Gaza, distruggendolo a mezz’aria. Questa tesi è sostenuta anche da GeoConfirmed, che precisa però come l’esplosione avvenuta in aria filmata da Al Jazeera non avrebbe niente a che fare con l’esplosione avvenuta nel parcheggio dell’ospedale.

I team di Forensic Architecture e di Earshot – gruppi di ricerca che si occupano di investigazione – hanno invece indicato che il proiettile proveniva da nord-est, in direzione del perimetro di Gaza controllato da Israele, e non da ovest, come invece sostenuto dalle forze militari israeliane.

L’articolo è stato aggiornato alle 13:05 del 23 ottobre 2023 con i risultati di nuove analisi indipendenti.

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