Matteo Salvini ha incontrato una delle principali influencer transfobiche degli Stati Uniti - Facta
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Matteo Salvini ha incontrato una delle principali influencer transfobiche degli Stati Uniti

di Jacopo Di Miceli

Che ci fa un’ex agente immobiliare di Brooklyn, nota per le sue campagne diffamatorie contro la comunità LGBTQ+, a un evento politico romano che riunisce le destre europee e quella statunitense?

La domanda se la sarebbe posta chiunque, tranne forse il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che alla ventinovenne influencer omofoba e transfobica Chaya Raichik ha concesso una photo opportunity nella cornice del simposio inaugurale di un nuovo think tank conservatore euroamericano, lo EU-US Forum. «Ho incontrato Matteo Salvini allo EU-US Forum», ha scritto Raichik su X, a descrizione del selfie con il segretario della Lega. «È sotto processo per aver tentato di fermare l’immigrazione di massa in Italia. Usano la legge contro di lui perché cerca di proteggere il suo Paese. Rischia fino a 15 anni di carcere per aver fermato un barcone di migranti. Siamo oltre la follia». Con un gesto di cortesia e apprezzamento, Salvini ha successivamente ricondiviso il post. 

Ma chi è Chaya Raichik? Com’è diventata rilevante? E perché è finita a farsi un selfie con Salvini? Andiamo con ordine.

Il raduno della destra radicale europea e statunitense a Roma
Sabato il segretario leghista era reduce da «Winds of Change», il raduno del gruppo parlamentare europeo Identità e Democrazia, in cui circa millecinquecento persone si sono trovate negli Studios di via Tiburtina, a Roma. Sul palco si sono alternati alcuni dei principali leader delle destre radicali europee: il fiammingo Gerolf Annemans, il portoghese André Ventura e l’austriaco Harald Vilimsky. Ancora una volta Marine Le Pen, presidente del Rassemblement National, ha declinato l’invito in presenza e si è limitata a inviare un videomessaggio.

Complessivamente la manifestazione si è svolta in tono minore rispetto al precedente appuntamento di dicembre a Firenze, complice anche l’assenza dei rappresentanti di Alternativa per la Germania (AFD), estromessi dopo lo scandalo che li ha coinvolti a gennaio, quando il sito investigativo tedesco Correctiv ne ha rivelato un incontro segreto con esponenti neonazisti per discutere di deportazioni di massa di immigrati e cittadini tedeschi «non assimilati» dal Paese. L’ospite internazionale di maggior prestigio era senza dubbio l’ex candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Vivek Ramaswamy, che nel suo discorso ha riabilitato la parola «nazionalismo» e ha avvertito che è in corso «una guerra spirituale per l’anima dell’Occidente».

In serata, gli invitati si sono spostati in un’elegante location del centro di Roma per l’evento di lancio dello EU-US Forum, organizzazione no-profit fondata da due ex funzionari dell’amministrazione Trump, Matt Mowers e Joseph Grogan. Lo scopo del think tank – si legge sul sito – è «salvare la civiltà occidentale» dalla «pericolosa agenda di sinistra dell’Unione Europea», considerata «un caso di studio per i fallimenti del socialismo» e una potenziale minaccia anche per gli Stati Uniti. 

Lo EU-US Forum è sbarcato in Italia tutt’altro che in sordina. Ha investito circa 250mila dollari in annunci pubblicitari sui quotidiani, tra cui Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, e alla stazione Termini di Roma per avvisare lettori e viaggiatori che le politiche UE starebbero mettendo a rischio la civiltà occidentale. Ha poi persino affittato un piccolo aereo per esporre nei cieli della capitale la scritta «libertà di parola». Nessuno scrupolo di segretezza in proposito: è la stessa organizzazione, con un certo vanto, a dichiarare le spese per la sua campagna promozionale e ad annunciare, inoltre, le personalità ospitate alla cena di sabato. 

C’era la polemista olandese Eva Vlaardingerbroek, attiva nelle battaglie anti-UE degli agricoltori, e c’erano soprattutto una serie di influencer della destra americana di cui in Europa sappiamo ben poco, ma che sono piuttosto noti oltreoceano per l’assidua frequentazione con i circoli trumpiani: Terry Schilling, presidente del think tank conservatore American Principles Project, noto per diffondere teorie del complotto; Ashley St. Clair, commentatrice ed ex ambasciatrice dell’organizzazione giovanile ultraconservatrice TPUSA, da cui è stata espulsa nel 2019 per aver partecipato a una festa insieme a content creator antisemiti e suprematisti; Dana Loesch, conduttrice radiofonica, ex giornalista della testata di estrema destra Breitbart News ed ex portavoce della lobby delle armi NRA; Alex Lorusso, meglio conosciuto con lo pseudonimo di ALX, rappresentante di TPUSA; e infine la già citata Chaya Raichik. Dalle precisazioni pubbliche di chi è stato invitato, apprendiamo che è stato lo EU-US Forum a farsi carico delle spese di viaggio dagli Stati Uniti all’Italia, ma che non è stato previsto alcun compenso.

Al simposio si aggirava anche un personaggio inaspettato: si tratta di Andrea Stroppa, collaboratore italiano di Elon Musk assurto alle cronache per averlo accompagnato nel suo viaggio romano in occasione di Atreju, il festival annuale di Fratelli d’Italia. Del resto, il proprietario di X sembrava al corrente dell’evento e, in più tweet pubblicati in risposta ai selfie dei partecipanti, ha espresso sconcerto per le vicissitudini giudiziarie di Salvini.

Chi è Chaya Raichik, l’influencer transfobica statunitense
Raichik è, tuttavia, la figura più controversa della serata romana. È la creatrice dell’account Libs of TikTok, con cui, inizialmente in forma anonima, ripubblica contenuti della comunità LBGTQ+ per deriderla e diffamarla. Questo avviene anche attraverso l’associazione a teorie del complotto omofobe e transfobiche, come quella del cosiddetto grooming, che scredita l’omosessualità paragonandola a una forma di pedofilia mascherata. 

Fra i bersagli preferiti di Raichik ci sono insegnanti, di cui si è accreditata il merito di averne favorito il licenziamento, e operatori sanitari. Secondo un’indagine di NBC, alle segnalazioni su Twitter di Libs of TikTok sarebbero seguiti almeno ventuno allarmi bomba a scuole, biblioteche, ospedali, imprese e funzionari eletti in oltre sedici Stati. L’episodio più clamoroso è avvenuto all’ospedale pediatrico di Boston nell’agosto del 2022, quando un allarme bomba anonimo ha provocato il panico proprio dopo che Raichik aveva falsamente sostenuto che nella struttura si eseguissero «interventi chirurgici» di transizione di genere su minori. 

In altri casi, i post di Libs of TikTok hanno scatenato la mobilitazione di gruppi organizzati neofascisti: nel giugno 2022 trentuno membri del Patriot Front sono stati arrestati in una grande operazione di polizia perché programmavano di causare disordini durante il Pride di una cittadina dell’Idaho. Nello stesso mese, in una libreria californiana dove era in corso una lettura di favole da parte di drag queen, hanno fatto irruzione una decina di militanti del gruppo estremista Proud Boys. La stessa Raichik, secondo un’analisi video dell’esperto di estremismo Chad Loder, avrebbe preso parte all’assalto a Capitol Hill superando le barriere a protezione del congresso.

Per il suo incitamento all’odio, l’account ha subito sei sospensioni da Twitter. Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma, Libs of TikTok non ha più ricevuto limitazioni. Anzi: secondo l’ex giornalista del New York Times Bari Weiss, la società avrebbe imposto ai moderatori di non intraprendere alcuna iniziativa senza prima consultare i vertici aziendali.

Il successo online di Libs of TikTok, che ormai veleggia verso i 3 milioni di follower, è valso a Raichik l’attenzione e il corteggiamento dei media conservatori. Il 27 dicembre 2022 è apparsa in Tucker Carlson Today, trasmissione dell’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson. «La comunità LGBTQ è diventata un culto», ha dichiarato nell’intervista. «Fanno il lavaggio del cervello alle persone per farle entrare. Penso siano semplicemente persone cattive, e vogliono adescare i bambini. Fanno reclutamento».

In seguito, a coronamento dell’attività da agitatrice, per Raichik è arrivata anche la ricompensa politica. Nel 2023 è stata invitata per la prima volta alla conferenza conservatrice CPAC, il più importante evento della destra americana. All’inizio di quest’anno, è stata infine nominata dall’amministrazione repubblicana dell’Oklahoma consulente per le biblioteche scolastiche, nonostante non sia nemmeno residente nello Stato. «Chaya è in prima linea per mostrare al mondo esattamente ciò di cui si occupa la sinistra radicale: abbassamento degli standard, pornografia nelle scuole e incoraggiamento all’indottrinamento woke dei nostri figli» ha giustificato l’incarico il sovrintendente all’istruzione Ryan Walters. «Grazie al suo lavoro, le famiglie di tutto il Paese sanno cosa sta succedendo nelle scuole». Nell’agosto del 2023, proprio una scuola elementare nei pressi di Tulsa,  in Oklahoma, era stata evacuata a causa di due allarmi bomba il giorno dopo che Walters aveva ricondiviso un tweet di Libs of TikTok contro un’insegnante dell’Oklahoma.

La foto di Salvini con Raichik è quindi doppiamente simbolica. Da un lato, si inserisce nella nuova strategia di radicalizzazione del segretario leghista, che mira a insidiare da destra Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee. Dall’altro, invece, sembra preludere a un’inedita sinergia delle destre europee con il trumpismo sul versante della guerra culturale: intensificare, cioè, gli attacchi alla sinistra su linee di faglia specifiche, come i diritti di genere, in modo da stravolgerne la portata e rappresentarle come anticipazioni di un folle totalitarismo, stretto parente del comunismo sovietico. Non sarebbe dunque sorprendente se, nei prossimi mesi di campagna elettorale, dovessimo assistere a un’importazione dei metodi di Libs of TikTok in Europa e in Italia.

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