L’attacco della disinformazione contro Taylor Swift dopo il suo appoggio a Kamala Harris
Di Andrea Zitelli
Nel post su Instagram con cui Taylor Swift ha reso pubblico il suo sostegno a Kamala Harris, la cantante statunitense di fama mondiale ha scritto che, dopo la recente diffusione online da parte di Donald Trump e dai suoi sostenitori di immagini create con l’intelligenza artificiale che la ritraevano come una sua supporter, il modo più semplice «per combattere la disinformazione» nei suoi confronti sarebbe stata dire la «verità». Per questo, al termine del dibattito televisivo dello scorso 11 settembre tra Harris e Trump, Swift ha deciso di dire chiaramente a chi andrà il suo voto alle prossime elezioni presidenziali.
Ad oggi il post di Swift ha ricevuto oltre 11 milioni di like. L’endorsement alla candidata democratica ha prodotto analisi e interrogativi da parte di esperti e media internazionali su quale potrebbe essere l’impatto del suo sostegno a Kamala Harris sulla corsa elettorale, ma anche entusiasmo da parte dei democratici e attacchi dai repubblicani. Lo stesso Trump ha reagito dichiarando che la cantante per questa sua scelta avrebbe probabilmente avuto un danno economico, per poi aggiungere successivamente di odiare Taylor Swift.
this is real pic.twitter.com/laufkv0afi
— Aaron Rupar (@atrupar) September 15, 2024
Ma oltre alla grande attenzione mediatica a livello mondiale, agli elogi, ai giudizi negativi e all’odio del possibile nuovo presidente degli Stati Uniti repubblicano, l’endorsement a Harris ha avuto come conseguenza diretta una nuova diffusione virale di una serie di teorie cospirazioniste infondate, notizie false e inventate contro Swift, utilizzate come arma politica, in particolare da parte della sfera social repubblicana, per screditare la sua fama, la sua carriera e la sua persona.
“Il sostegno politico di Swift a Harris? La conferma delle tesi complottistiche”
Come abbiamo raccontato nel 2023, Taylor Swift, vista la sua enorme popolarità, è da tempo al centro di svariate teorie del complotto, alimentate in particolare negli ultimi anni da alcuni influencer complottisti e diversi sostenitori dell’ex presidente Donald Trump, che sostengono che dietro al grande successo dell’artista ci sarebbe un’articolata cospirazione per danneggiare il candidato repubblicano e interferire nelle prossime elezioni presidenziali del 2024.
Ad esempio, Jordan Sather, uno dei seguaci più in vista della teoria del complotto di QAnon, a dicembre dello scorso anno aveva scritto su X che Swift farebbe parte di un’operazione di «ingegneria sociale» per spingere le persone più giovani a votare per il Partito Democratico statunitense. Argomentazioni simili erano state avanzate nello stesso periodo dalla complottista trumpiana Laura Loomer e dall’estremista di destra Jack Posobiec, secondo cui la cantante era una «psyop» (in italiano, «operazione psicologica», che nel gergo complottista equivale all’espressione “lavaggio del cervello”) a favore dei democratici. Poco dopo, a gennaio 2024, Jesse Watters, conduttore di Fox News – canale televisivo statunitense conservatore –, aveva suggerito nel corso della sua trasmissione che Taylor Swift fosse stata in realtà reclutata dai servizi segreti statunitensi «per portare avanti un’agenda politica segreta» e «combattere la disinformazione online». All’epoca era intervenuto lo stesso Pentagono, con il suo portavoce, per smentire questa tesi priva di qualsiasi riscontro.
L’endorsement dell’11 settembre, però, è stato visto da diversi cospirazionisti come la prova che avevano ragione, riporta Franceinfo. Ad esempio su X, commentando la notizia dell’appoggio di Swift alla candidata democratica, alcuni utenti hanno scritto che solo poco tempo questa tesi era stata bollata e liquidata dai media mainstream come una teoria del complotto. In un altro caso, riprendendo un tweet con la notizia pubblicata da un noto account che diffonde teorie del complotto omofobe e transfobiche, un utente ha dichiarato che si tratta della conferma che la cantante è in realtà lo strumento di un’agenda di potenti.
We all know why.
— Ariel (@Prolotario1) September 11, 2024
We all should not be surprised.
We all know the agenda.
We all know they have no choice.
We all know these are puppets.
Taylor Swift belongs to the machine. She is a agent of it. A tool to be used to sustain it. We all seen her contract with Mr. Kelce.… https://t.co/6AafuiapIU
Il sostegno di Taylor Swift ai democratici per le elezioni presidenziali americane non significa tuttavia che queste teorie del complotto siano vere, scrive sempre Franceinfo. Concludere infatti dal post di Taylor Swift «che la cantante è manipolata significa rifiutarsi di capire e accettare che la sua scelta è nata dalla proprie opinioni politiche e che preferisce legittimamente il programma di Kamala Harris a quello di Donald Trump», continua il sito dell’emittente francese. Non è poi la prima volta che la cantante dice pubblicamente di votare candidati democratici. Alle elezioni di metà mandato del 2018 aveva sostenuto con un post su Instagram le candidature di Phil Bredesen e Jim Cooper, candidati democratici nello stato del Tennessee (dove vota Swift) rispettivamente per il Senato e la Camera degli USA.
“Il tracollo sui social”
La disinformazione contro Taylor Swift ha preso di mira anche la sua fama social. Il solo account su Instagram della cantante conta 284 milioni di follower. Gli account social dell’artista in totale hanno quasi mezzo miliardo di follower.
A causa della decisione di appoggiare pubblicamente Harris, Taylor Swift avrebbe però perso decine di milioni di follower, stando a diversi contenuti circolati in questi giorni online e spacciati come reali in più lingue e in diversi continenti.
Queste notizie sono prive di fondamento. Inoltre, come ricostruito da diversi siti di fact-checking (compreso Facta) queste informazioni sono state originariamente pubblicate da un sito satirico, ma poi sono state utilizzate fuori dal loro contesto ironico per dimostrare che l’endorsement è costato caro in termini di popolarità a Taylor Swift. In base invece a un’analisi fatta da Facta, con Social Blade, uno strumento di analisi dei social media, complessivamente Taylor Swift sembra aver ottenuto oltre 400mila nuovi follower sui propri profili social di X, Facebook e Instagram dopo essersi esposta pubblicamente a favore di Kamala Harris.
“Le perdite finanziarie e di sponsor”
Stando poi ad altri contenuti sui social, Taylor Swift avrebbe perso, sempre per colpa del suo endorsement politico, oltre 100 milioni di dollari e un importante contratto commerciale con la Coca-Cola. Secondo queste notizie, dunque, Trump avrebbe avuto ragione quando ha dichiarato che la scelta della cantante di esporsi le si sarebbe rivolta contro a livello economico.
Anche in questo caso, l’informazione è stata spinta in più lingue da diversi account pro-Trump. Ad esempio un account su X con oltre 355mila follower che diffonde propaganda repubblicana ha pubblicato un tweet in inglese in cui sostiene che la cantante avrebbe perso circa 150 milioni di dollari a causa del boicottaggio nei suoi confronti dopo aver sostenuto Kamala Harris come presidente. Il post ha raggiunto ad oggi più di 2 milioni di visualizzazioni.
BREAKING: Taylor Swift has lost an estimated 150 million dollars over the boycotting of her merchandise and memorabilia after she endorsed Kamala Harris for President. pic.twitter.com/mXDgtr8wAA
— aka (@akafacehots) September 14, 2024
Niente di questo è vero. L’informazione della presunta perdita di 150 milioni di dollari da parte della popstar americana nasce, come nel caso precedente, da un sito satirico, dove nell’articolo che riporta la notizia inventata si può leggere la parola «satira» e nell’ultima riga del pezzo compare il messaggio «questa non è la realtà».
Nel 2013 Coca-Cola company ha avviato una «partnership a lungo termine» per la sua bibite “Diet Coke” con Taylor Swift. Non esiste nessuna prova che l’azienda statunitense abbia interrotto un rapporto commerciale con l’artista dopo il suo sostegno alla politica democratica. Si tratta dell’ennesima notizia pubblicata in origine in un sito satirico e poi diffusa sui social come vera.
“I concerti annullati”
Partito a marzo 2023, il suo Eras Tour, tour mondiale che celebra la carriera della popstar a 18 anni dal suo debutto e che terminerà a dicembre 2024, è diventato il tour con il maggior incasso di tutti i tempi, raggiungendo la cifra di 1 miliardo di dollari.
In base però a un post su Facebook in inglese con oltre 25mila like, Taylor Swift avrebbe dovuto cancellare le date del suo Eras Tour dopo che il suo sostegno a Kamala Harris ha danneggiato le vendite dei biglietti. La pagina che ha pubblicato il post ha diffuso anche altre notizie false sulla cantante.
Ma, come ha verificato il sito di fact-checking statunitense PolitiFact, Swift non ha fatto alcun annuncio su spettacoli cancellati per via del suo endorsement dell’11 settembre: i biglietti per i restanti spettacoli dell’Eras Tour di Swift sono attualmente esauriti su TicketMaster. Le uniche date cancellate del suo tour sono state quelle di inizio agosto in Austria, dopo che le autorità locali avevano scoperto un piano per un attacco terroristico fuori dal luogo dei suoi spettacoli a Vienna.
La tecnica per disinformare risulta essere identica agli altri casi citati prima. Questa notizia inventata è stata inizialmente diffusa da un sito satirico, ma poi è stata presentata online come vera per mostrare i presunti effetti negativi del gesto politico di Swift.
“Taylor Swift è un uomo”
A metà settembre è tornata a circolare anche una teoria del complotto misogina e transfobica secondo cui la cantante sarebbe in realtà un uomo. Questa falsa affermazione rientra nella teoria complottista dell’“inversione di genere delle élite” e nel tempo è stata utilizzata in ambienti complottisti, repubblicani e di estrema destra per attaccare diverse personalità politiche, come ad esempio Michelle Obama, Brigitte Macron, moglie del presidente francese Emmanuel Macron e Begona Gomez, moglie del premier spagnolo Pedro Sanchez.
Come abbiamo spiegato in un nostro approfondimento sul tema, secondo questa teoria, celebrità e potenti nasconderebbero il proprio genere per promuovere surrettiziamente l’ideologia gender o corrompere i minori. Il metodo con cui i complottisti smascherano l’impostura è chiamato “transvestigazione” e si basa su deduzioni illogiche, analisi sballate di materiale audiovisivo e falsità inventate da zero.