È vero che gli studenti potranno essere bocciati alla fine dell’anno scolastico 2019/2020

Giovedì 14 maggio la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare la notizia, pubblicata dal quotidiano online Open e circolata su WhatsApp, secondo cui la bocciatura sarebbe possibile per l’anno scolastico 2019/2020 (segnato dall’introduzione delle lezioni in videoconferenza, a causa dell’emergenza Covid-19) «se lo studente è troppo carente», contrariamente alle informazioni circolate a partire da fine marzo, quando alcune indiscrezioni giornalistiche ipotizzavano una «promozione per tutti»

Si tratta di una notizia è vera.

Ad annunciarlo è stata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che nel corso di un’audizione tenutasi il 13 maggio in Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha spiegato (dal minuto 34:50) che «la valutazione degli studenti in questo anno scolastico avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto» e che nonostante gli alunni possano essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di «voti inferiori a 6 decimi» in una o più discipline, «resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico».

Le regole, insomma, restano quelle del periodo precedente all’emergenza Covid-19, con le singole insufficienze che non pregiudicano l’ammissione all’anno successivo. Ammissione che invece può essere inficiata solo dal giudizio complessivo del corpo docente.

È confermata inoltre la possibilità di predisporre un «piano individuale di recupero» per gli alunni che presentano insufficienze, così da recuperare «nella prima metà di settembre» le nozioni non apprese nel corso di quest’anno scolastico. Si tratta della promozione «con debito formativo», strumento presente nel regolamento scolastico anche prima del Covid-19.

Tutte le misure relative allo svolgimento dell’anno scolastico 2019/2020 sono contenute nel cosiddetto decreto scuola, pubblicato sotto forma di decreto-legge il 9 aprile e che dovrà essere convertito in legge entro l’8 giugno 2020.