Il sostegno da parte delle frange più estreme è per certi versi scontato. Da quando Musk ha acquistato Twitter, trasformandolo poi in X, ha personalmente ripristinato centinaia di account che erano stati sospesi per aver promosso discorsi d’odio – tra cui quello di Donald Trump, di neonazisti come Andrew Anglin, di estremisti di destra e di complottisti vari, su tutti Alex Jones del sito cospirazionista InfoWars.
Con quella mossa – aveva detto Imran Ahmed, direttore dell’ONG antirazzista Center for Countering Digital Hate (CCDH) – «Musk ha accesso il Bat-segnale per tutti i razzisti, i misogini e gli omofobi, che si sono comportati di conseguenza».
Invece di arginare il problema, segnalato da diversi rapporti, Musk l’ha reso strutturale. È infatti diventato il principale amplificatore di bufale razziste, notizie false, disinformazione transfobica e teorie del complotto xenofobe e antisemite come quella della «grande sostituzione».
Nel quadro delle sue crescenti ingerenze nella politica europea ha inoltre appoggiato pubblicamente Alternative für Deutschland, scrivendo su X e in un editoriale sul quotidiano Welt am Sonntag che solo il partito di estrema destra «può salvare la Germania».
E ancora: ha pure elogiato l’attivista estremista britannico Tommy Robinson (pseudonimo di Stephen Yaxley-Lennon), che è stato il capo del gruppo islamofobo English Defense League e che attualmente è in carcere a scontare una condanna a 18 mesi per aver calunniato un rifugiato siriano.
La questione del «saluto romano»
Secondo un’altra interpretazione, invece, il saluto di Musk dev’essere considerato un «saluto romano» – ossia una presunta gestualità tipica del periodo repubblicano e imperiale di Roma.
Questa lettura è stata avanzata da Andrea Stroppa, un collaboratore dell’imprenditore sudafricano nonché una specie di portavoce per l’Italia. In un post su X (poi cancellato), ha scritto che «l’Impero romano è tornato a partire dal saluto». In seguito ha precisato che quel gesto non ha nulla a che fare con il nazismo ma è «semplicemente un modo di Elon, che è autistico, per esprimere i suoi sentimenti».
Infine ha ribadito la versione del «saluto romano», spiegando che «durante i discorsi dei generali o degli imperatori (adlocutio cohortium) nell’epoca della Roma antica, venivano compiuti diversi gesti per dare maggiore enfasi al discorso. Uno di questi era alzare il braccio […] Poi, chi vuole attribuirgli altri significati è libero di farlo, magari con un po’ di maalox da assumere come digestivo».