Il 1 febbraio 2021 su Facebook e Twitter ha iniziato a circolare – in Italia e all’estero – un video della lunghezza complessiva di 1 minuto e 49 secondi che mostra un’istruttrice di aerobica mentre effettua degli esercizi a ritmo di musica. La particolarità del filmato risiede però in ciò che accade sullo sfondo, dove compaiono una serie di veicoli militari.
Il video è diventato virale grazie alla condivisione di Aditya Raj Kaul editorialista dell’emittente indiana Cnn-News1, che su Twitter ha pubblicato il filmato con un commento in inglese in cui si legge: «Una donna tiene la sua normale lezione di aerobica all’aperto, senza rendersi conto che in Myanmar si stava svolgendo un colpo di stato. Dietro la donna che fa aerobica si vede un convoglio militare che raggiunge il parlamento. Incredibile!».
Si tratta di una notizia vera.
Innanzitutto, il 1° febbraio 2021 in Myanmar (nazione del sud-est asiatico un tempo nota come Birmania) è realmente andato in scena un colpo di Stato militare che ha deposto e arrestato la discussa leader Aung San Suu Kyi, esponente del partito che ha la maggioranza nel parlamento nazionale. Nel 1991 San Suu Kyi era stata insignita del premio Nobel per la pace come riconoscimento del suo ruolo a difesa dei diritti umani in Birmania, ma a partire dal 2017 ha attivamente difeso gli apparati militari birmani responsabili della persecuzione della minoranza musulmana dei rohingya (considerata un vero e proprio genocidio da numerose organizzazioni internazionali).
Il video oggetto della nostra verifica è ambientato a Naypyidaw, capitale del Myanmar, e più nello specifico sulla Royal Lotus Roundabout, una rotatoria sormontata da una statua a forma di fiore di loto e inserita in un parco cittadino che secondo Google Maps si trova a 3 chilometri dalla sede del parlamento birmano, dov’è avvenuto il colpo di Stato. Il giorno e il luogo sembrano dunque corrispondere con le informazioni riportate nel tweet di Aditya Raj Kaul.
Il video è comparso originariamente sulla pagina Facebook personale di Khing Hnin Wai, la reale autrice del video, che tra le informazioni personali si presenta come «insegnante di educazione fisica presso il ministero della pubblica istruzione». Alla data del 3 febbraio, il video ha raccolto oltre 76 mila reazioni e 24 mila condivisioni.
A mettere in dubbio l’autenticità del filmato è stato originariamente Rezaul Hasan Laskar, giornalista che si occupa di esteri per l’Hindustan Times, il principale quotidiano indiano in lingua inglese. Secondo Laskar, il video sarebbe in realtà frutto di un montaggio effettuato con il green screen, una tecnica utilizzata per sostituire lo sfondo in un video. La prova di tale affermazione risiederebbe nell’ombra della donna, che secondo il giornalista «scompare» dopo aver oltrepassato la linea rossa.
Com’è possibile verificare attraverso Google Street View, tuttavia, l’ombra scompare per un semplice motivo: l’istruttrice di aerobica si trova in cima ad una scalinata.
Com’è possibile inoltre osservare al minuto 01:04 del video, la telecamera che registra la lezione di aerobica trema leggermente e in quel momento si muove sia la donna, che lo sfondo dietro di lei (effetto che non sarebbe stato possibile riprodurre con il green screen).
Per fugare ogni dubbio circa la reale autenticità del contenuto, lo stesso 1 febbraio Wai ha pubblicato un altro post, contenente altri 8 video di sue lezioni di aerobica, registrate nei giorni precedenti ma tutte nello stesso punto. In tutti i filmati registrati in presenza di sole (ad esempio qui e qui) – e che, precedenti al colpo di Stato, non avrebbero alcun motivo di essere contraffatti – vediamo l’ombra dell’istruttrice interrompersi alla fine della linea rossa, così come accade nel filmato oggetto di verifica.
In un’intervista rilasciata a Vice, la donna ha spiegato che il video era stato registrato come parte di «una competizione di aerobica organizzata dal ministero dello Sport e della Salute» e che è assolutamente reale. La versione è stata confermata da numerosi analisti di intelligenza artificiale, tra i quali Aric Toler, ricercatore e tra i massimi esperti al mondo di giornalismo investigativo partendo da fonti open-source.
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