Il 10 settembre 2020 su Facebook è stata pubblicata la foto del volto di una donna nera ritratta con un’espressione arrabbiata. L’immagine è accompagnata da un testo in cui si legge che si tratterebbe della ventenne di origini congolese che il 9 settembre, durante una tappa elettorale del leader della Lega Matteo Salvini presso il Comune di Pontassieve (Toscana) in vista delle prossime elezioni regionali, ha strattonato l’ex ministro dell’Interno, strappandogli la camicia e una catenina che aveva al collo. Il testo afferma inoltre che la donna in passato sarebbe stata condannata «per spaccio, favoreggiamento dell’immigrazione illegale e sfruttamento della prostituzione». Inoltre, sempre in precedenza, avrebbe collaborato con Cécile Kyenge, l’ex ministra per l’Integrazione del governo Letta.
Questo contenuto veicola una serie di notizie false e prive di riscontri. Andiamo con ordine.
Partiamo dalla foto. Come ricostruito in un nostro precedente articolo, l’immagine non ritrae il volto della giovane che ha strattonato il leader della Lega a Pontassieve, ma quello di un’attrice in un spot commerciale andato in onda durante il Super Bowl del 2011.
Passiamo ai presunti reati commessi in passato dalla donna. Come riportaIl Tirreno, la Questura di Firenze ha ufficialmente comunicato che la giovane «risulta incensurata, ossia priva di precedenti penali». Non è dunque vero, stando a quanto riferito dalle forze dell’ordine, che in passato sia stata condannata per «per spaccio, favoreggiamento dell’immigrazione illegale e sfruttamento della prostituzione».
Infine, nel contenuto pubblicato su Facebook oggetto della nostra verifica, si afferma che la giovane in passato avrebbe collaborato anche con Cécile Kyenge. L’ex ministra, contattata dall’Adnkronos, ha smentito la notizia affermando «La signora congolese una mia collaboratrice? Non rispondo neanche, non commento, non mi riguarda»
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