Nella notte italiana tra sabato 13 e domenica 14 luglio, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato ferito con colpi di arma da fuoco durante un comizio a Butler, in Pennsylvania. Trump, che è anche il candidato del Partito Repubblicano alle presidenziali del prossimo novembre, ha riportato delle ferite all’altezza dell’orecchio destro ma non è mai stato in pericolo di vita; i proiettili hanno tuttavia raggiunto almeno altre tre persone che stavano partecipando al comizio, provocando un morto e due feriti gravi.
Mentre il mondo intero cercava di ricostruire la dinamica dell’attentato, con notizie parziali che diventavano via via più circostanziate, una parte dell’informazione internazionale si è lasciata ingannare dal tweet di un utente italiano che per primo ha riportato il nome e il volto del presunto attentatore. Si trattava però di uno scherzo, una sorta di inside joke della comunità italiana che parla di calcio su X – il cosiddetto “Twitter calcio” – che ha letteralmente fatto il giro del mondo.
La storia dietro “Mark Violets”
Tutto è iniziato alle 00.52 italiane, quando l’utente @Moussolinho (noto su X come “Cane della VIOLESIA”) ha pubblicato un messaggio in inglese con linguaggio apparentemente giornalistico, che riportava la notizia dell’arresto dell’attentatore di Trump, che sarebbe stato arrestato e «identificato come Mark Violets, un rabbioso antifa». Il post su X era accompagnato dalla foto di un uomo con indosso berretto e occhiali da sole neri.
L’uomo nella foto è in realtà Marco Violi, youtuber, giornalista e tifoso romanista che da tempodenuncia di essere perseguitato da alcuni utenti di X, che a partire dal 2021 avevano creato uno spazio Twitter a lui dedicato. Il nome “Mark Violets” è dunque l’inglesizzazione di Marco Viola.
Il post dedicato a “Mark Violets” ha fatto molto rapidamente il giro del mondo, rilanciato da account con la spunta blu con oltre un milione di follower come Wall Street Silver e dal canale americano “Real America’s Voice”, che ha condiviso la foto di Marco Violi durante la sua diretta streaming dedicata all’evento.
La notizia è stata riportata anche da numerose testate giornalistiche, dall’Uruguay al Messico passando per l’India, è stata condivisa dal corrispondente dalla Casa Bianca per Today News Africa Simon Ateba ed è stata tradotta in italiano da News-Pravda, il nodo italiano di una rete di siti vicino alla propaganda del Cremlino.
L’attenzione mediatica generata dalle condivisioni ha portato a un notevole picco di ricerche su Google relativo a “Mark Violets”. Con un post pubblicato su Instagram nelle prime ore del 14 luglio, Marco Violi ha smentito di essere stato coinvolto nei fatti di Butler, aggiungendo: «Mi trovo in Italia, sono a Roma e non avevo la minima idea di quello che fosse successo se non vedendo Sky TG 24 in Italia che sto ancora seguendo. Le notizie che circolano sul mio conto sono totalmente prive di fondamento e sono organizzate da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita, addirittura con appostamenti presso la mia abitazione, foto del mio citofono e del mio portone».
Secondo le informazioni fornite dall’FBI, il nome del reale attentatore di Donald Trump è Thomas Matthew Crooks, un ventenne nativo di una cittadina della Pennsylvania. L’uomo non è stato arrestato, ma è stato ucciso poco dopo la sparatoria dagli agenti del Secret Service, l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti.
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