Attenzione: in questo articolo si usa un linguaggio esplicito per parlare di violenza sessuale.
Se hai subito casi di stalking, violenza verbale, psicologica o fisica puoi rivolgerti al servizio pubblico chiamando il numero 1522, gratuito e attivo 24 ore su 24. Oppure puoi scrivere a una delle operatrici tramite l’apposita chat. Oppure puoi rivolgerti al centro anti violenza più vicino a te.
Da qualche anno a questa parte, sui social network il 24 aprile è diventato il “National Rape Day”, ossia la giornata nazionale dello stupro. Su TikTok, in particolare, si avverte che quel giorno sarebbe permesso molestare o violentare ragazze.
A scanso di equivoci, chiariamo fin da subito che questa giornata, in realtà, non esiste in alcun Paese. E non ci sono report o statistiche che mostrano un aumento di casi di violenza sessuale proprio durante il 24 aprile. Si tratta di una leggenda metropolitana che circola da anni su Internet, soprattutto nei Paesi anglosassoni, e che annualmente torna in voga in maniera più o meno virale.
Per quanto possa sembrare strano trovare un barlume di veridicità in questa storia, non sono poche le persone che ci credono. Su TikTok circolano diversi video in cui alcune ragazze si chiedono, indignate, a chi sia venuto in mente di istituire una giornata simile. Altre consigliano di evitare di incontrarsi con i ragazzi proprio il 24 aprile per paura che l’appuntamento possa essere un’esca, preferendo rimanere a casa. Chi invece non si fa fermare da questa presunta giornata nata per sdoganare la violenza, suggerisce di uscire di casa armate di tirapugni, spray al peperoncino e coltellini. Ci sono poi uomini e ragazzi che minacciano di morte i presunti violentatori.
Nella maggior parte di questi video il riferimento al “National Rape Day” è indicato solamente con la data “24 aprile”. In altri casi, invece, vengono cambiate alcune lettere alle parole, come nel caso di “rape” (stupro) che diventa “r@pe”. È ciò che in gergo viene definito leet ed è una strategia per non violare le linee guida di TikTok.
Pur essendo in buona fede, tutte queste persone lanciano allarmismi infondati che hanno ripercussioni concrete. Esemplare è il caso di una bambina di 11 anni della contea di Hampshire, in Inghilterra, che alcuni giorni prima del 24 aprile 2021 è andata a scuola con un coltello per paura di essere violentata. «A prescindere dalle sue origini, o dal fatto che fosse o meno inteso come uno “scherzo”, il concetto stesso di questa giornata è ripugnante e ha causato a molte persone, in particolare donne e ragazze, una grande e comprensibile paura», ha dichiarato al quotidiano The Sun Katie Russell, membro di Rape Crisis England & Wales, ente che si occupa di fornire assistenze alle vittime di violenza e abusi sessuali in Inghilterra.
Nonostante la viralità di questa leggenda metropolitana, la sua origine precisa rimane ancora poco chiara. Come spiegato a Vice da Laura Garcia, giornalista della BBC, «uno dei primi principi della verifica delle informazioni è la provenienza. Se si trova l’originale si può capire il contesto di una storia, ma se non si riesce a trovarlo o è stato cancellato, la questione diventa molto più problematica. Il problema di queste tendenze è che l’algoritmo rende impossibile rintracciare l’originale».
Le origini poco chiare del 24 aprile Una delle versioniprincipali delle sue origini riconduce la giornata del 24 aprile a un video del 2021 in cui alcuni ragazzi avrebbero incoraggiato la “giornata nazionale dello stupro”. Sui social si sarebbe poi scatenata un’indignazione generale sotto forma di reaction video, ovvero video di persone che si riprendono mentre reagiscono alla visione di una scena particolare o di altri filmati. Media Matters, centro di ricerca dedicato al monitoraggio della disinformazione sui media statunitensi, ha datato il primo tweet sulla vicenda all’11 aprile 2021. «Per favore, se siete nel Regno Unito, state al sicuro, i ragazzi hanno creato una giornata nazionale dello stupro ed è domani», si leggeva nel tweet. Da Twitter l’avvertimento si sarebbe poi spostato su 4chan e TikTok, come ricostruito sempre da Media Matters. Ma di questo presunto video che avrebbe scatenato l’intera vicenda – spiegano i fact-checker di Usa Today – non c’è alcuna traccia, e con ogni probabilità non è mai esistito.
Per Know Your Meme, sito che documenta i meme e i fenomeni virali di Internet, l’operazione sarebbe stata opera di alcuni troll che su TikTok avrebbero postato video in cui mettevano in guardia le persone dal 24 aprile. Da qui si sarebbe scatenata una reazione a catena.
La teoria delle proteste in Turchia Un articolo di Fanpage pubblicato nel 2021, invece, spiega che il 24 aprile sarebbe «il frutto di un corto circuito comunicativo originatosi da eventi che si sono verificati in Turchia nel 2021, poi commentati su Twitter e infine trasformati in una notizia falsa». Il giornale online attribuisce questa ricostruzione all’utente di TikTok @bloodbathandbeyond. La ragazza, si legge su Fanpage, in una serie di tre video avrebbe spiegato che questa leggenda metropolitana è nata con le proteste in Turchia per la decisione del presidente Recep Erdoğan di uscire dalla convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Nei giorni successivi alle prime manifestazioni, sui social, in particolare su Twitter, si sarebbe formato un contromovimento che avrebbe reagito alle proteste con insulti, battute di cattivo gusto e minacce. Tra questi, la proposta di creare una “giornata nazionale dello stupro”. Questi tweet sarebbero poi diventati virali arrivando fino a TikTok.
Attualmente sul profilo dell’account @bloodbathandbeyond non sono presenti i video citati da Fanpage. E questa narrazione che attribuisce l’origine del falso mito del 24 aprile ai fatti accaduti in Turchia nel 2021 non si riscontra in altre ricostruzioni.
I casi antecedenti al 2021 Di questa giornata esistono altri riferimenti online antecedenti al 2021, l’anno in cui è diventata virale. Come ricostruito dai fact-checker di Snopes, le pagine archiviate di Urban Dictionary, un dizionario online per lo slang di Internet, mostrano voci per “National Rape Day” risalenti al 2018. In quel caso, la giornata era fissata per il 12 e il 18 aprile. Attualmente la pagina dedicata spiega, con termini forti, che questa giornata non esiste e non è un’occasione per violentare deliberatamente una persona.
Su Know Your Memesi legge che già nel 2010 su Twitter erano state pubblicate alcune battute in cui si parlava del “National Rape Day”, anche se non veniva menzionato il 24 aprile, ma si parlava di altre date, come il 28 settembre o il 17 ottobre. Battute simili si possono trovare anche in alcuni post su 4chan a partire dal 2015. Non sembra dunque possibile riuscire a rintracciare con esattezza la data e l’evento preciso che ha portato alla creazione del falso mito del “National Rape Day”. Per la giornalista Laura Garcia la difficoltà sta nel fatto che «la disinformazione è un fenomeno che esiste nelle sfumature di grigio». E indipendentemente dal fatto che questa leggenda metropolitana sia stata sfatata molteplici volte, spiega a France24 il co-direttore del laboratorio di ricerca sugli effetti dei media all’Università della Pennsylvania S. Shyam Sundar, «le storie sensazionalistiche che fanno leva sulle paure e sui desideri innati delle persone saranno sempre fonte di disinformazione».