Fino a poco tempo fa, Trump era praticamente l’unico a fare quelle movenze.
Stando al New Yorker, il presidente eletto ha iniziato a ballarlo durante la campagna per le presidenziali del 2020 sulle note di «YMCA» dei Village People – uno dei brani più famosi degli anni Settanta, considerato un inno della cultura LGBTQIA+.
Prima di lui, la canzone era diventata la colonna sonora delle proteste contro le restrizioni sanitarie nello Stato del Michigan tenutesi nella primavera del 2020. I militanti delle milizie antigovernative di estrema destra la usavano di fronte al Campidoglio a Lansing, nel corso delle manifestazioni in cui chiedevano alla governatrice Gretchen Whitmer di revocare il lockdown.
Come spesso succede, Trump e il suo entourage hanno raccolto gli spunti dalla base del movimento MAGA e li hanno incorporati negli eventi ufficiali. Da quel momento «YMCA» è stata suonata in ogni comizio trumpiano, accompagnata dai balletti del politico repubblicano.
In un primo momento, il frontman Victor Willis dei Village People aveva chiesto a Trump di smettere di usare la loro canzone – nonostante avesse comprato la licenza per usarla ai suoi eventi. Recentemente, tuttavia, Willis è venuto a patti con l’appropriazione trumpiana di «YMCA»: la pubblicità derivante dai comizi ha riportato la canzone in cima alle classifiche musicali.
In generale, il fatto che la «Trump Dance» sia diventata virale è un’evoluzione piuttosto significativa del trumpismo a livello culturale e sociale.
Come ha scritto il giornalista Alex Shephard sulla testata The New Republic, la sua diffusione testimonia in un certo senso il «trionfo culturale di Trump, perché alla fine è diventato completamente normalizzato». Non è più un’aberrazione o un’anomalia della società statunitense, com’è stato a lungo descritto da commentatori e analisti progressisti (e non solo): ormai, chiosa Shephard, è «parte integrante della cultura statunitense».
Il trumpismo, insomma, è diventato un meme replicabile anche nel mondo sportivo. E l’apprezzamento politico verso Trump – piuttosto implicito nel momento in cui si imitano le sue movenze – non è più inaccettabile o scandaloso come poteva esserlo solo qualche anno fa. Al contrario: come ha detto il calciatore Pulisic, è una cosa estremamente divertente.