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Benvenuti nel Dark MAGA, la versione autoritaria e vendicativa del trumpismo

Nelle fasi finali della campagna elettorale Elon Musk ha rispolverato un meme dell’estrema destra statunitense, facendolo diventare virale

7 novembre 2024
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Una delle persone che più sta festeggiando la rielezione di Donald Trump è senz’ombra di dubbio Elon Musk.

Negli ultimi mesi l’imprenditore è stato uno dei principali sostenitori del candidato repubblicano, appoggiandolo entusiasticamente in vari modi. Ha infatti donato centinaia di milioni di dollari attraverso il suo comitato di raccolta fondi America PAC; ha partecipato fisicamente ai suoi comizi; e ha trasformato X in una macchina propagandistica trumpiana.

E non solo: Musk è stato anche e soprattutto un amplificatore di teorie del complotto e di meme estremisti, che ha contribuito a sdoganare – e quindi normalizzare – sulla sua piattaforma, grazie anche al suo enorme seguito (potenziato algoritmicamente).

A poche ore dalla vittoria di Trump, ad esempio, ha rilanciato un video di circa due minuti dove si alternano in maniera serrata immagini del candidato repubblicano, dello stesso Musk e di alcuni anime giapponesi (tra cui Akira e Attack on Titan), accompagnato dalla voce di Trump e dalla canzone The Final Countdown degli Europe. Il tutto è confezionato con un’estetica vaporwave da videocassetta degli anni Ottanta.

La didascalia di Musk recita invece «Dark MAGA Assemble!», che contiene un doppio riferimento: «assemble!» («uniti!») è un motto degli Avengers, i supereroi della Marvel; il secondo è un’espressione che rimanda a una versione più oscura («Dark») del movimento pro-Trump, che si chiama MAGA perché è l’acronimo dello slogan trumpiano «Make America Great Again».

Non è la prima volta che Musk utilizza l’espressione “Dark MAGA”.

L’ha fatto anche lo scorso 5 ottobre quando Trump è ritornato a Butler, la città in Pennsylvania dov’era scampato al tentato omicidio di luglio. Salendo sul palco con un cappellino nero e la scritta grigia «Make America Great Again», l’imprenditore si è per l’appunto definito «Dark MAGA».

E lo stesso ha fatto il 27 ottobre al comizio svoltosi dentro il Madison Square Garden, dicendosi «Dark Gothic Maga»: la scritta sul cappellino nera era infatti in caratteri gotici.

Chiaramente, «Dark MAGA» non è soltanto un cappellino nero (poi indossato pure da Trump in un’altra variante): è anche il nome di una memecoin, ossia una criptovaluta ispirata ai meme di Internet. La prima menzione di Musk – che è un grande fautore delle criptovalute – ha fatto schizzare la valutazione di DMAGA del 227 per cento.

Le origini di «Dark MAGA»

Ma soprattutto, e questo è un aspetto che non può essere sfuggito a Musk, «Dark MAGA» è una corrente estetica e memetica dell’alt-right che – per citare un pezzo di Newsweek – propugna «una versione autoritaria di Trump attraverso immagini distopiche e modellate su Terminator».

Il fenomeno politico risale al 2022. Secondo una ricostruzione del Global Network on Extremism and Technology (GNET), le prime occorrenze sono apparse su Twitter nel gennaio di quell’anno.

Uno dei primi utenti ad aver usato l’hashtag #DarkMAGA ha spiegato il concetto che sta alla base con queste parole: «è Napoleone che, dopo l’esilio, raduna un fottuto esercito per attaccare l’Europa e le élite».

Trump viene dunque descritto come un leader a cui è stato sottratto ingiustamente il potere, e che per riprenderselo è obbligato a infliggere una terribile vendetta ai suoi nemici – e pure ai repubblicani che l’hanno tradito. «Se vuoi vincere e non vuoi ripetere gli errori del passato», ha scritto un altro utente su Twitter citato da GNET, «devi essere spietato».

L’idea del Trump vendicativo compare poi in varie illustrazioni, in cui è ritratto come una specie di divinità con dei minacciosi occhi laser alla Terminator. L’estetica è molto simile a quella del video postato da Musk: una combinazione tra la fashwave (una variante fascista della vaporwave), l’accelerazionismo neonazista e l’iconografia nazista classica.

Questo sincretismo stilistico, ha argomentato Tim Squirrell dell’ONG anti-estremismo Institute for Strategic Dialogue, è indicativo di un progetto politico più ampio.

L’obiettivo del movimento «Dark MAGA» è sia quello di «far convergere le varie anime dell’alt-right dietro a un nuovo vessillo», sia quello di «far confluire all’interno del movimento MAGA parole d’ordine e simboli radicali provenienti dagli ambienti del nazionalismo bianco e dell’accelerazionismo».

Dal meme alla campagna ufficiale di Trump

Nella sua versione originaria «Dark MAGA» è una fantasia violenta e autoritaria nata in un momento in cui l’alt-right era piuttosto in declino e Donald Trump sembrava essere praticamente fuori dai giochi.

Proprio per questo, almeno inizialmente, il fenomeno è rimasto confinato nei circuiti dell’estrema destra statunitense. «I post di Dark MAGA stanno ricevendo molta meno attenzione rispetto ai meme politici che sono diventati così rilevanti nel 2016», si leggeva su Newsweek. «Ma nei prossimi due anni, le cose potrebbero cambiare».

E le cose, alla fine, sono cambiate eccome. Oltre allo sdoganamento di Musk, lo stesso Trump ha impostato buona parte della sua campagna elettorale sui concetti di vendetta e punizione, incorporando dunque le suggestioni di «Dark MAGA».

Nel primo comizio ufficiale, tenutosi il 25 marzo del 2023 a Waco (la città il dov’è avvenuto il massacro della setta dei Davidiani nel 1993), aveva infatti promesso vendetta contro i propri avversari – dai procuratori che l’hanno messo sotto accusa fino ai democratici – per poi dire che «l’elezione del 2024 sarà la battaglia finale, quella più grande di tutte. Se mi rimettete alla Casa Bianca, l’America sarà di nuovo una nazione libera».

Parole simili le aveva pronunciate qualche giorno prima al CPAC (la più importante convention conservatrice degli Stati Uniti) nel Maryland: «nel 2016 avevo detto che sarei stato la vostra voce. Oggi aggiungo che sarò il vostro guerriero. Sarò la vostra giustizia. E per quelli che hanno subito torti e sono stati traditi: sarò la vostra vendetta».

In vari interventi ha poi promesso di estirpare «i comunisti, i marxisti, i fascisti e gli estremisti di sinistra che si annidano come parassiti dentro i confini della nostra nazione» e di arrestare i suoi avversari politici.

Nelle ultime fasi della campagna, Trump ha più volte attaccato il «nemico interno» – una categoria potenzialmente infinita, dentro la quale ricade chiunque non sia un suo sostenitore. In un’intervista a Fox News, Trump è arrivato a dire che bisognerebbe schierare l’esercito o la Guardia Nazionale per sbarazzarsi di questa minaccia.

E come ha annotato il New York Times, non era mai successo che un «candidato presidenziale, nonché ex presidente, minacciasse l’utilizzo dell’esercito contro dei cittadini americani semplicemente perché si oppongono alla sua candidatura».

Ora, con la netta affermazione elettorale del 5 novembre, Trump e i suoi hanno praticamente mano libera per trasformare il meme di «Dark MAGA» in una realtà politica molto concreta.

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