Il 10 marzo 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via Whatsapp la richiesta di verificare un articolo pubblicato il 9 marzo 2021 da Il Messaggero e intitolato «Vaccino AstraZeneca, infermiera morta e un’altra grave dopo le due dosi. L’Austria sospende un lotto». Secondo l’articolo, in seguito al decesso di un’infermiera in una clinica di Zwettl (cittadina del nord-est dell’Austria), e al ricovero di un’altra, impiegata presso la stessa clinica, sarebbe stato ritirato un lotto del vaccino AstraZeneca contro la Covid-19.
La notizia è vera ma, come peraltro scrive correttamente Il Messaggero, non è provata alcuna correlazione tra questi casi e il vaccino.
Il sito dell’Ufficio per la Sicurezza Sanitaria (Basg) austriaco ha riportato i due casi, uno riguardante una donna di 49 anni, deceduta a causa di «gravi disturbi della coagulazione» e un’altra donna di 35 anni ricoverata per embolia polmonare e in via di guarigione. Secondo il quotidiano tedesco Merkur la donna sarebbe deceduta dodici giorni dopo la prima dose di vaccino. Il Basg riporta anche che non c’è alcuna prova che il vaccino sia la causa: in particolare dice (e il Messaggero correttamente riporta) che le trombosi non sono affatto tra gli effetti collaterali noti o tipici per il vaccino. Inoltre, sempre secondo lo stesso comunicato del Basg, l’analisi degli eventi avversi riportati a livello internazionale non avrebbe mostrato un aumento anomalo di queste patologie tra i vaccinati.
Come riportato il 7 marzo 2021 dall’emittente di stato austriaca Orf, il Basg avrebbe anche dichiarato che non ci sono stati altri casi di effetti gravi legati alle 37.000 dosi già somministrate del lotto di vaccino coinvolto, noto come ABV 5300. In ogni caso le autorità austriache stanno investigando, e «per stare sul sicuro» («sicherheitshalber») è stata interrotta la distribuzione del lotto ABV 5300. Secondo i colleghi di Reuters il lotto, di circa un milione di dosi totali, è stato distribuito ad almeno 17 Paesi europei, che sono stati tutti allertati dall’agenzia di salute pubblica austriaca.
Al di là di questo episodio, il vaccino AstraZeneca ha già fatto sorgere preoccupazioni e temporanee sospensioni della vaccinazione a causa di effetti avversi più leggeri come ad esempio in questi casi, ma i timori sembrano infondati. Il Paul Ehrlich Institut, l’ente federale responsabile per le vaccinazioni e la biomedicina in Germania, ha riscontrato che, in effetti, in Germania vengono riportati più eventi avversi per il vaccino AstraZeneca (7,6 ogni 1.000 dosi) rispetto ai vaccini a mRna come Pfizer e Moderna (1,6-2,9 eventi ogni 1.000 dosi). Questo però, secondo il Paul Ehrlich Institut, non significa che il vaccino AstraZeneca sia davvero più pericoloso: nel Regno Unito gli effetti avversi segnalati sono circa gli stessi per i tre vaccini. È possibile che questa discrepanza negli effetti avversi sia da un lato dovuta alla fascia d’età coinvolta, in quanto il vaccino AstraZeneca è spesso somministrato a persone più giovani che hanno in media reazioni più forti, e dall’altro un cosiddetto effetto nocebo, un effetto inverso a quello placebo in cui certi sintomi compaiono o vi si da più attenzione a causa della suggestione psicologica, in questo caso dovuto alla copertura mediatica sul vaccino di AstraZeneca nei Paesi di lingua tedesca.
In conclusione, al momento non ci sono prove che il decesso e il ricovero delle due infermiere austriache siano dovuti al vaccino AstraZeneca, e in generale il vaccino AstraZeneca non sembra essere meno sicuro degli altri. Su Facta ci siamo occupati, in questo approfondimento, delle numerose informazioni false o fuorvianti sui presunti decessi da vaccino che stanno circolando dall’inizio della campagna vaccinale contro la Covid-19.