Obbligare i poliziotti a sperimentare il vaccino contro Sars-CoV-2 è anticostituzionale e per questo l’Italia non lo sta facendo - Facta
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Obbligare i poliziotti a sperimentare il vaccino contro Sars-CoV-2 è anticostituzionale e per questo l’Italia non lo sta facendo

Il 24 aprile la redazione di Facta ha ricevuto molte richieste di verifica via WhatsApp di una immagine pubblicata su Facebook che mostra una lettera che riporta l’intestazione del Ministero dell’Interno – e, in particolare, dell’Ufficio per le relazioni sindacali – con oggetto «Sperimentazioni vaccino coronavirus Forze di Polizia». Nel documento si dichiara di non essere a conoscenza di alcuna sperimentazione del vaccino per il Sars-CoV-2 tra il personale della Polizia di Stato, definendo l’ipotesi di un’iniziativa di questo tipo del tutto incostituzionale, e citando come norma a garanzia della buona pratica clinica il Decreto Legislativo 24 giugno 2003 n. 211

L’immagine oggetto di verifica ricevuta da Facta è stata pubblicata su Facebook accompagnata da un post dove si legge: «Obbligare il corpo di Polizia è anticostituzionale, ma obbligare tutti i bambini è costituzionalissimo. E che è? La costituzione di Paperino». 

Ci sembra il caso di fare un po’ di chiarezza. 

Il documento segnalato, datato 20 aprile 2020 e firmato dal direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza De Bartolomeis, è reale e riporta informazioni vere. Si tratta di una comunicazione diretta al Segretario Generale Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) in riferimento a una nota (0342/37-SG.34, anch’essa reale) del 15 aprile 2020 nel corso di uno scambio di informazione tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’organizzazione di rappresentanza del personale della Polizia di Stato, come riporta il sito del sindacato. 

La Polizia di Stato – apprendiamo dal sito ufficiale – il 15 aprile 2020 aveva richiesto al Capo della Polizia Franco Gabrielli presso il Ministero dell’Interno dei chiarimenti sulle notizie relative alla possibilità di vaccinare per il coronavirus, presumibilmente come sperimentazione, personale delle Forze di Polizia. Tali dichiarazioni, si legge nella lettera a firma del Segretario Generale Stefano Paoloni, sarebbero state riportate da molti quotidiani e, quindi, apprese da fonti giornalistiche, che dichiaravano che già da aprile sarebbe stato possibile iniziare i primi test di un vaccino contro il nuovo coronavirus. In nessun caso si fa però riferimento a fonti ufficiali. 

Viene citata, in particolare, una notizia Ansa risalente al 13 aprile 2020 sulla possibilità di rendere utilizzabile un vaccino messo a punto dall’azienda Advent-IRBM di Pomezia insieme con lo Jenner Institute dell’Università di Oxford «per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine». Nell’articolo citato ritroviamo in effetti una frase che potrebbe non risultare chiara: «si prevede di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole»; si tratta in realtà di una sperimentazione che ha luogo su base volontaria e in Inghilterra, non vengono menzionati obblighi vaccinali in Italia. È probabile, alla luce dei fatti, che tra i vari organi si sia trattato di un semplice fraintendimento, a oggi chiarito. 

In merito alla legislazione vigente, confermiamo che la norma citata nel documento del Ministero dell’Interno segnalato a Facta, il Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n.211, regolamenta la buona pratica clinica delle sperimentazioni di medicinali sull’essere umano e implica che tutti i partecipanti agli studi clinici siano volontari. Lo si legge nell’articolo 3 (sul cosiddetto consenso informato):  «Il  soggetto che partecipa alla sperimentazione, o il suo rappresentante legale se il soggetto non è in grado di fornire il consenso informato, abbia avuto la possibilità, in un colloquio preliminare con uno degli sperimentatori, di comprendere gli obiettivi, i rischi e gli inconvenienti della sperimentazione, le condizioni in cui sarà realizzata, e inoltre sia stato informato del suo diritto di ritirarsi dalla sperimentazione in qualsiasi momento». 

Lo stesso decreto regola – e negli stessi termini (articolo 4) – anche la sperimentazione clinica sui bambini. Mentre per quanto riguarda la questione dell’obbligo vaccinale, si fa riferimento al Decreto Legge 7 giugno 2017, n. 73 modificato dalla Legge di conversione 31 luglio 2017, n. 119, e riguarda sostanze la cui sicurezza ed efficacia sono comprovate, non in fase di valutazione. 

Dunque, riassumendo, possiamo dire che obbligare il corpo di Polizia a sperimentare un vaccino contro il nuovo coronavirus sarebbe illegale e che l’Italia non ha mai pensato di avviare una iniziativa di questo tipo.

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