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«Il Coronavirus è stato creato in un laboratorio di Wuhan»: Mike Pompeo l’ha detto oppure no?

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7 maggio 2020
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Questo articolo è stato aggiornato giovedì 7 maggio 2020 alle ore 14.30

Lunedì 4 maggio la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare la notizia, pubblicata da alcune testate, secondo cui il segretario di Stato americano Mike Pompeo avrebbe dichiarato che il virus Sars-Cov-2 è stato «creato in un laboratorio di Wuhan».

Il riferimento è a un’intervista rilasciata da Pompeo il 3 maggio a Martha Raddatz, presentatrice dell’emittente Abc. Alcune testate italiane hanno riassunto l’intervista nel titolo con virgolettati molto simili (ad esempio «Usa, Pompeo: “Coronavirus creato in laboratorio a Wuhan, ci sono le prove» oppure «USA, Pompeo: “Il Covid-19 è stato creato in un laboratorio di Wuhan. Abbiamo le prove») che attribuiscono al Segretario di Stato americano la teoria del virus creato dall’uomo nel laboratorio di Wuhan, città identificata come l’epicentro della diffusione del nuovo coronavirus Sars-Cov-2.

Titolo a parte, nessuno dei due articoli contiene poi l’informazione all’interno – che anzi viene anche smentita nel corpo dell’articolo in un caso.

Quanto riportato dai titoli è però una sintesi scorretta.

In realtà Pompeo non ha mai detto che il virus «è stato creato in un laboratorio di Wuhan». Nel corso dell’intervista, dopo un iniziale momento di confusione o incomprensione con la conduttrice, il Segretario di Stato americano ha precisato di trovarsi d’accordo con la comunità scientifica che sostiene che il virus non sia di origine umana.

Ecco che cosa è successo.

L’intervista (confusa) di Mike Pompeo all’Abc

Come anticipato sopra, lo scorso 3 maggio il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha rilasciato un’intervista a Martha Raddatz, presentatrice dell’emittente Abc.

Nella prima parte dell’intervista, Pompeo riferisce di «una quantità enorme di prove» che dimostrerebbero come il virus sia sfuggito dai laboratori di Wuhan (le stesse di cui parlava Donald Trump durante la conferenza stampa del 1 maggio). Il riferimento è all’ipotesi, non convalidata dalla comunità scientifica, che un virus naturale, studiato nei laboratori di Wuhan, possa essere “sfuggito” al controllo degli scienziati (lo stesso Mike Pompeo ha parzialmente ritrattato questa dichiarazione, come riportato da Cnn il 6 maggio, ammettendo di «non avere alcuna certezza» circa l’origine della pandemia di Sars-Cov-2).

Interrogato da Raddatz sulla possibilità che il virus possa essere stato creato dall’uomo (minuto 5:50) Pompeo risponde che «i migliori esperti credono che sia stato creato dall’uomo, non ho ragioni per contraddirli». In questa prima affermazione, quindi, il Segretario di Stato non solo sostiene che il virus sia di origine umana ma attribuisce anche a «i migliori esperti al mondo» la stessa teoria.

Ma non è vero che la comunità scientifica ufficiale crede che il coronavirus Sars-Cov-2 sia stato creato dall’uomo. Gli studi fino ad ora realizzati sul virus hanno dimostrato che quella della manipolazione umana è un’ipotesi infondata: il parere condiviso della comunità scientifica internazionale è che il virus abbia un’origine animale e, attraverso lo studio della sua genetica, che non è un prodotto di bioingegneria manipolato in laboratorio ma il risultato di processi del tutto naturali. Dunque, pur non avendo ancora complete informazioni sull’origine del virus, possiamo sicuramente dire che non è stato «creato» dall’uomo.

Torniamo all’intervista.

Dopo che Pompeo, come visto, arriva a sostenere che il virus ha un’origine umana, Raddatz lo incalza citando il rapporto della Direzione Nazionale di Intelligence del 30 aprile, che si dice «d’accordo con il largo consenso scientifico, secondo cui il virus non è stato prodotto dall’uomo». A questo punto il Segretario di Stato si corregge, precisando di non avere ragioni per contraddire il rapporto o la comunità scientifica (minuto 6:10). La risposta definitiva arriva dopo il tentativo di chiarimento della giornalista, al quale Pompeo risponde: «Ho visto i rapporti dell’intelligence, non ho motivi per sostenere che sbaglino» (minuto 6:23).

Dunque, a questo punto dell’intervista, Pompeo si dice d’accordo con il parere «dell’intelligence» che sostiene la natura “non-umana” del nuovo virus, dimostrando come la risposta precedente fosse in realtà frutto di quello che possiamo ipotizzare essere stato un momento di confusione o di incomprensione.

Ma quando si parla, come riportato da alcune testate italiane, del coronavirus «creato in un laboratorio di Wuhan»?

Dichiarazioni e trascrizioni ufficiali

A fare ulteriore chiarezza sulla confusa conversazione, vengono in nostro aiuto un articolo pubblicato dalla stessa Abc e la trascrizione ufficiale dell’intervista pubblicata dal Dipartimento di Stato.

Nell’articolo di accompagnamento al video dell’intervista pubblicato il 3 maggio dall’Abc si legge che «Pompeo on Sunday agreed the virus was not manmade» (in italiano: «Domenica Pompeo si è detto d’accordo con l’affermazione secondo cui il virus non sarebbe stato creato dall’uomo»). La posizione definitiva di Pompeo e, quindi, l’origine “non umana” del virus, è riportata anche nella trascrizione ufficiale dell’intervista fornita dal Dipartimento di Stato americano.

Inoltre, riascoltando per intero l’intervista e rileggendone la trascrizione ufficiale non compare in nessun punto il virgolettato attribuito a Pompeo da alcune testate circa la creazione del virus nel laboratorio della città epicentro della pandemia.

Il Segretario di Stato americano ha nominato il laboratorio di Wuhan in diversi passaggi dell’intervista ma parlando di provenienza del virus da quel luogo, – e dunque d’accordo con l’ipotesi del virus naturale “sfuggito” al controllo degli scienziati, posizione ufficiale dell’amministrazione Trump – non di creazione («I can tell you that there is a significant amount of evidence that this came from that laboratory in Wuhan», in italiano «Posso dire che ci sono numerose prove che il virus provenga dal laboratorio di Wuhan») e tanto meno di un’origine umana attribuibile al laboratorio.

Insomma, Pompeo sembra aver sottolineato che il virus potrebbe essere uscito da un laboratorio di Wuhan per errore, mentre sull’origine umana ha rilasciato dichiarazioni confuse, ma in sostanza si è detto d’accordo con l’intelligence e la comunità scientifica, entrambe convinte dell’origine naturale.

In conclusione

Il 4 maggio la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare se davvero, come riportato nella titolazione da alcune testate italiane, il Segretario di Stato Mike Pompeo avesse dichiarato che il «coronavirus è stato creato in un laboratorio di Wuhan».

Il 3 maggio 2020 Pompeo è stato intervistato dall’emittente televisiva americana Abc e, nel parlare dell’origine del nuovo coronavirus, il Segretario di Stato americano è apparso inizialmente confuso sull’origine del virus ma ha concluso il suo intervento dicendosi d’accordo con le posizioni ufficiali circa la natura “non umana” di Sars-Cov-2.
In nessun momento dell’intervista Pompeo pronuncia le parole «il coronavirus è stato creato in un laboratorio di Wuhan». Ha fatto però allusione alle «numerose prove» che testimonierebbero la provenienza da quel luogo e, quindi, alla possibilità che il nuovo coronavirus possa essere un virus naturale “sfuggito” al controllo degli scienziati di Wuhan, posizione ad oggi ufficiale dell’amministrazione Trump.

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