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No, questa foto non mostra il senatore Usa Chuck Schumer mentre bacia una bambina

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30 luglio 2020
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Il 18 luglio 2020 su Facebook è stata pubblicata la foto di un uomo che sembra baciare una bambina. L’immagine è accompagnata da questo commento, scritto in lingua inglese: «Chuck Schumer kissing this child on Epstein island !!! (…)». Il riferimento è al senatore degli Stati Uniti d’America appartenente al partito democratico Chuck Schumer e a Jeffrey Epstein, imprenditore suicida accusato di abusi sessuali, perpetrati nelle sue proprietà nelle isole caraibiche, e traffico internazionale di minorenni.

Il contenuto oggetto della nostra analisi è però fuorviante e veicola una notizia falsa.

Post pubblicato su Facebook il 18 luglio 2020 – Fuori contesto

Come hanno verificato i colleghi di diversi siti di fact-checking statunitensi (qui, qui e qui), l’uomo immortalato nella foto oggetto della nostra analisi non è Schumer. Un portavoce del senatore ha anche smentito a PolitiFact la notizia.

La foto in questione – di cui non si conosce al momento la provenienza precisa e il contesto – è apparsa per la prima in volta in rete a giugno 2019. In questa occasione si parlava genericamente di pedofilia e non c’era alcun riferimento all’identità del soggetto ripreso o a dove era stata scattata, come si può leggere qui. Mesi dopo, spiega Snopes, l’immagine ha iniziato poi a circolare insieme ad una didascalia in cui si sosteneva, senza riscontri e prove, che la scena mostrata si era verificata in Gambia, in Africa. A luglio 2020, infine, diversi utenti online hanno utilizzato l’immagine e sostenuto che l’uomo ripreso mentre baciava una bambina era il senatore Schumer.

È infine utile specificare che questa bufala rientra nei casi di disinformazione legati a QAnon, la teoria del complotto sviluppata dell’estrema destra statunitense secondo cui esisterebbe un deep state formato da politici, imprenditori e celebrità di Hollywood vicini al mondo della pedofilia e politicamente attivi contro l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Facta si è già occupata di casi simili (quiqui e qui).

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