Non c’è uno studio scientifico su Covid-19 che «ribalta tutto» e che prova che «gli asintomatici non contagiano nessuno»
Il 3 giugno la redazione di Facta ha ricevuto alcune richieste di verifica di un articolo dal titolo «Lo studio scientifico che ribalta tutto: “gli asintomatici non contagiano nessuno”» pubblicato il 25 maggio 2020 sul blog La cruna dell’ago, sito gestito da Cesare Sacchetti.
Nel testo si legge che uno studio scientifico, recentemente pubblicato dalla casa editrice Elsevier, cambierebbe «l’intera narrazione sugli asintomatici Covid». Si tratterebbe di un’indagine dove otto scienziati cinesi avrebbero esaminato il caso di una 22enne positiva al virus ma asintomatica presso l’ospedale di Guangdong (Cina) senza riscontrare in nessuna delle persone entrate in contatto con la donna, «ben 455 – va avanti l’articolo – tra personale ospedaliero, membri famigliari e pazienti ospedalieri», l’infezione da Sars-CoV-2. Le conclusioni dell’indagine, secondo l’autore de La cruna dell’ago, confermerebbero «la completa inutilità delle misure precauzionali adoperate dal governo Conte e dalle regioni in merito al distanziamento sociale e all’uso delle mascherine».
Si tratta di una notizia falsa: lo studio citato dall’articolo in esame esiste, ma le conclusioni non sono state riportate in modo corretto dall’autore, con un effetto fuorviante e potenzialmente pericoloso nel contesto della pandemia di Covid-19 in corso. Andiamo con ordine.
Teniamo innanzitutto a ricordare che Sacchetti è stato già in svariate occasioni responsabile della diffusione di bufale sul nuovo coronavirus, tanto che i colleghi fact-checker di NewsGuard lo hanno inserito tra i cosiddetti super-diffusori di disinformazione a tema Covid-19 via Twitter in Europa. Qui, ad esempio, aveva pubblicato un video in cui si sosteneva che l’Ospedale Humanitas di Bergamo a fine marzo avesse già superato l’emergenza Covid, mentre non era affatto così. Qui, invece, abbiamo scritto di come Sacchetti avesse interpretato erroneamente una circolare del Ministero della Salute sulle autopsie delle persone decedute durante l’epidemia contribuendo in prima persona alla diffusione di una bufala. Qui, infine, aveva sostenuto che l’Organizzazione mondiale della sanità avesse provato a corrompere il presidente del Madagascar per avvelenare una presunta cura contro la Covid, notizia anche in questo caso priva di qualsiasi fondamento.
In merito all’articolo al centro della nostra verifica, confermiamo – come anticipato poco sopra – che esiste uno studio realizzato da alcuni scienziati operativi presso centri di ricerca cinesi e pubblicato lo scorso 13 maggio su Respiratory Medicine (rivista che fa parte del gruppo editoriale Elsevier). Qui si parla del caso di una paziente asintomatica (che pur avendo contratto l’infezione da Sars-CoV-2 non manifestava cioè sintomi) e gli aspetti clinici di 455 suoi contatti allo scopo di approfondire l’infettività del nuovo coronavirus. Ed è vero che la ricerca, pubblicata col titolo (traduciamo dall’inglese) «Uno studio sull’infettività dei portatori di SARS-CoV-2 asintomatici», non ha rilevato l’infezione da nuovo coronavirus nei contatti della paziente (35 pazienti, 196 familiari e 224 operatori sanitari).
Tuttavia, nello studio, gli scienziati sostengono che «l’infettività di alcuni portatori asintomatici di Sars-CoV-2 potrebbe essere debole» e non, come invece sostenuto da La cruna dell’ago, che «“gli asintomatici non contagiano nessuno”» (frase che, peraltro, veniva riportata tra virgolette, dunque imputata ai ricercatori stessi). Nel paragrafo dedicato alle conclusioni dello studio i ricercatori si esprimono piuttosto dicendo che «misure efficaci di prevenzione e controllo sono utili per prevenire la diffusione di Covid-19 da portatori asintomatici» e che «il risultato di questo studio può alleviare le parti del pubblico preoccupate per le persone infette asintomatiche». Alleviare, dunque, non escludere che questo possa succedere.
Quella sulla trasmissione della Covid-19 da pazienti asintomatici è una ricerca in corso, dove le evidenze cliniche sono in continuo aggiornamento. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità è possibile che le persone infette presentino sintomi lievi, soprattutto nelle prime fasi della malattia, e ci sono evidenze che anche persone che non manifestano sintomi possano trasmettere il virus. Anche se «non è ancora noto quanto spesso succeda», si legge sul portale dedicato alle domande dei cittadini.