Il 16 febbraio 2021 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge che «il vincitore del Premio Nobel 2018, il medico, scienziato e immunologo giapponese, il dottor Tasuku Honjo» avrebbe dichiarato ai media che il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 «non è naturale» ma «completamente artificiale». Allegata al post oggetto della nostra verifica compare una foto dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama insieme ad altre persone all’interno di un laboratorio. Secondo il testo che accompagna l’immagine la scena mostrerebbe «Fauci, Melinda Gates, Obama, nel laboratorio di Wuhan nel 2015», città in Cina e primo epicentro della pandemia di nuovo coronavirus.
Si tratta di una serie di notizie false, da noi già smentite in precedenza. Andiamo con ordine.
Come abbiamo verificato ad aprile 2020, il premio Nobel per la Medicina 2018 Tasuku Honjo non ha mai rilasciato la dichiarazione che gli viene attribuita nel post oggetto di analisi. Lo scienziato ha smentito di aver mai fatto una simile affermazione.
Passiamo alla foto. Come abbiamo già dimostrato, l’immagine è stata scattata a dicembre 2014 e mostra Barack Obama, l’immunologo Anthony Fauci e l’allora segretaria del Dipartimento americano della salute e dei servizi umani Sylvia Burwell (e non Melinda Gates, moglie di Bill Gates), all’interno dell’Istituto nazionale della Salute nel Maryland (Stati Uniti) in compagnia della dott.ssa Nancy Sullivan (la persona con il camice bianco). L’argomento dell’incontro era la ricerca sull’ebola.
Infine, su Facta ci siamo occupati delle teorie del complotto sull’origine artificiale del nuovo coronavirus. Lo scorso 10 febbraio un team di scienziati inviato a Wuhan dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per indagare sulle origini della pandemia di Covid-19, ha definito estremamente improbabile che il lavoro all’interno del laboratorio di Wuhan fosse la causa dell’epidemia che ha colpito la città alla fine del 2019. Peter Ben Embarek, membro della squadra investigativa e specialista danese in sicurezza alimentare e malattie degli animali, ha dichiarato che l’origine artificiale del virus «non è un’ipotesi che suggeriamo necessiti ulteriori studi».