Lo studio di Stanford sulle mascherine «inutili» e «da evitare» non esiste - Facta
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Lo studio di Stanford sulle mascherine «inutili» e «da evitare» non esiste

Il 25 aprile 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via email la richiesta di verificare un articolo scientifico pubblicato sulla rivista Medical Hypotheses il 22 novembre 2020. L’articolo, intitolato «Mascherine nell’era Covid-19: un’ipotesi sanitaria», firmato dal fisiologo Baruch Vainshelboim, dimostrerebbe che le mascherine sarebbero inutili e da evitare. L’articolo è stato condiviso spesso sui social network: secondo lo strumento di analisi dei social CrowdTangle ha ricevuto quasi 41.800 condivisioni al 26 aprile 2021, la maggior parte tra marzo e aprile 2021. Ha avuto particolare risonanza negli Stati Uniti, dove è stato discusso da The Gateway Pundit (sito di estrema destra noto per pubblicare informazioni false o fuorvianti, secondo NewsGuard) il 19 aprile 2021 e citato su Twitter da Josh Mandel, un candidato repubblicato per il Senato statunitense. 

Si tratta di un articolo che diffonde informazioni scientificamente false. Andiamo con ordine.

Innanzitutto l’articolo non è uno studio, ma espone congetture dell’autore basate sul riferimento alla letteratura accademica. La rivista su cui è stato pubblicato, benché formalmente sia una rivista accademica peer reviewed, ha come obiettivo principale non quello di riportare studi ma di pubblicare ipotesi teoriche e ha una «lunga storia di pubblicazione di ipotesi pseudoscientifiche», secondo l’oncologo David Gorski, esperto di disinformazione medica citato dai nostri colleghi di Associated Press. Inoltre, benché spesso l’articolo sia riportato come uno «studio dell’Università di Stanford», l’autore non è affiliato a tale università e al momento non se ne conosce l’occupazione. 

Veniamo al contenuto. Come verificato anche dai nostri colleghi fact-checker di Factcheck.org , Associated Press, Afp, FullFact e PolitiFact, l’articolo ripete affermazioni scientificamente errate e già ampiamente sconfessate dalla comunità scientifica. Le principali affermazioni problematiche sono due. Per prima cosa, secondo Vainshelboim «le proprietà fisiche delle mascherine mediche o non mediche suggeriscono che non siano efficaci nel bloccare le particelle virali» in quanto i pori delle mascherine sarebbero molto più grandi del virus Sars-CoV-2 (fino a 1.000 volte più grandi). Come avevamo discusso in precedenza su Facta e come spiegato anche dagli esperti consultati da FactCheck.org, si tratta di un modo ingenuo di considerare il funzionamento delle mascherine: il virus viene diffuso dal fiato all’interno di goccioline microscopiche di saliva, che sono più grandi del virus stesso e vengono facilmente bloccate dalle mascherine. In generale l’efficacia delle mascherine è stata ampiamente studiata nel contesto della pandemia e, sebbene la questione sia complessa, la comunità scientifica concorda sulla loro utilità nel ridurre le probabilità di contagio.

L’articolo inoltre afferma che le mascherine comprometterebbero la respirazione, portando a respirare aria con le concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica «significativamente alterate», e sarebbe «dannoso per la salute» causando «ipossia» (carenza di ossigeno nell’organismo) e «ipercapnia» (accumulo di anidride carbonica nel sangue): secondo l’autore, quindi, l’uso delle mascherine avrebbe «sostanziali effetti avversi». Si tratta di una affermazione falsa: gli studi sul tema, che avevamo spiegato su Facta in passato, mostrano che le variazioni nella quantità di ossigeno e anidride carbonica con la mascherina sono talmente piccole da non avere effetti significativi sulla salute, neppure su pazienti con problemi polmonari se indossate per brevi periodi. L’American Lung Association, associazione medica americana specializzata nella salute polmonare, supporta l’uso delle mascherine, con la parziale eccezione di raccomandare un consulto medico prima dell’uso prolungato di mascherine N95 (l’equivalente americano delle Ffp2) in pazienti con problemi polmonari. 

In conclusione, benché tecnicamente si tratti di un articolo su una rivista accademica peer reviewed (condizione non sufficiente a garantirne la veridicità, come abbiamo visto in altri casi su Facta), in realtà riporta in gran parte informazioni false e in contrasto con i dati disponibili. Secondo il consenso della comunità scientifica l’uso delle mascherine è una protezione del tutto sicura e utile, anche se da sola non sufficiente, per ridurre la diffusione di Sars-CoV-2.

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