No, i nuovi termini di WhatsApp non prevedono che le informazioni degli utenti siano «condivise automaticamente sui social» - Facta
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No, i nuovi termini di WhatsApp non prevedono che le informazioni degli utenti siano «condivise automaticamente sui social»

Il 9 gennaio 2021 su Facebook è stato pubblicato un post contenente lo screenshot dei nuovi termini della privacy di WhatsApp, insieme a un testo che li sintetizza spiegando che gli utenti saranno «obbligati» ad accettarli per poter continuare ad utilizzare la app di messaggistica istantanea.

«Cominciano con i ricatti» si legge nel messaggio che accompagna il post, «le tue informazioni verranno condivise automaticamente sui social, informazioni sulla registrazione dell’account (come il numero di telefono), i dati delle transazioni, informazioni relative ai servizi, informazioni su come interagisci con gli altri utenti (comprese le aziende) quando utilizzi dei Servizi, informazioni sul tuo dispositivo mobile e sul tuo indirizzo IP. Possono includere anche altre informazioni indicate nella sezione “Informazioni raccolte” dell’Informativa sulla privacy o raccolte previa comunicazione o con il tuo consenso». 

Secondo il messaggio, scritto dall’autore del post, «chi non accetterà sarà impossibilitato ad utilizzare WhatsApp e l’account verrà eliminato automaticamente  dopo 120 giorni».

Si tratta di una notizia imprecisa. Vediamo perché. 

A partire dal mese di gennaio 2021, WhatsApp ha realmente aggiornato i suoi termini di servizio e della privacy (ora disponibili a questo link) inviando contestualmente un messaggio ai suoi utenti che chiede di accettarli. Chi deciderà di rifiutarli non potrà più utilizzare WhatsApp dopo l’8 febbraio 2021.

Ma cosa cambia effettivamente per gli utenti? I nuovi aggiornamenti ai termini di servizio sono stati pubblicati il 4 gennaio (non tutti gli utenti hanno ricevuto il messaggio che chiede di accettare le nuove regole, ma lo riceveranno entro le prossime settimane) e approfondiscono le modalità di gestione e di condivisione dei dati degli utenti con le aziende del gruppo Facebook. In breve, a partire dall’8 febbraio lo scambio di dati tra WhatsApp e Facebook (appartenenti allo stesso gruppo) si intensificherà e le informazioni saranno utilizzate per «migliorare, capire, personalizzare, supportare, e commercializzare» offerte e prodotti di Facebook. Si tratta di una formulazione molto vaga, ma in nessun caso si parla di informazioni condivise sui social, come riportato nel post oggetto di verifica. 

Queste modifiche, in ogni caso, secondo quanto riferisce Ansa, non avranno alcun effetto sul territorio europeo e questo per via del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (il cosiddetto Gdpr) che non consente all’azienda di prendere decisioni sul trattamento dei dati per fini di marketing e profilazione senza che all’utente sia consentito di scegliere se esprimere o meno il consenso a tale trattamento. 

Come ha spiegato su Twitter Niamh Sweeney, che si occupa delle policy di WhatsApp, in Europa non ci saranno dunque cambiamenti nelle pratiche di data-sharing e i nuovi termini di servizio mireranno soprattutto a fornire informazioni sull’utilizzo degli account business, il servizio di WhatsApp dedicato alle aziende.

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