Il video di Renato Brunetta e dei precari definiti «Italia peggiore» è del 2011 - Facta
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Il video di Renato Brunetta e dei precari definiti «Italia peggiore» è del 2011

Il 9 giugno 2022 su Facebook è stato pubblicato un tweet contenente un video in cui si vede una donna salire su di un palco dove è presente anche l’attuale ministro per Pubblica amministrazione Renato Brunetta. La donna si presenta come facente parte della «Rete dei precari al servizio della pubblica amministrazione». Il filmato prosegue con Brunetta che lascia il palco contrariato, affermando «siete la peggiore Italia». Il post è accompagnato da questo testo, scritto da chi ha condiviso il contenuto su Facebook: «Vergogna e arroganza assoluta! Il ministro Brunetta apostrofa le rimostranze di un gruppo di lavoratori precari come “l’Italia peggiore”. Dimissioni subito! E Draghi chieda scusa!».

Si tratta di una notizia vecchia, presentata senza il contesto necessario per la sua comprensione. 

Il video è reale, ma non è stato girato a giugno 2022 durante l’attività politica di Renato Brunetta come ministro per la Pubblica amministrazione nel governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi

Il filmato mostra un episodio verificatosi il 14 giugno 2011 durante il Convegno Nazionale dell’Innovazione che si era svolto a Roma quando Renato Brunetta era ministro della Pubblica amministrazione durante il IV governo guidato dall’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. 

Come si può verificare qui e qui, durante il convegno alcune persone tra il pubblico si erano alzate chiedendo di poter fare una domanda all’allora ministro Brunetta. Il ministro le aveva invitate a salire sul palco. Quando la donna si era presentata come facente parte di un gruppo di precari della pubblica amministrazione, Brunetta era sceso dal palco, affermando «siete la peggiore Italia». All’epoca Brunetta, in risposta alle polemiche suscitate dall’accaduto, aveva dichiarato a Radio24: «Ridirei tutto e lo rifarei. L’Italia peggiore è quella di quei signori che irrompono nei convegni, nelle assemblee e con le loro telecamerine bloccano i lavori, le discussioni e i comitati di redazione e si riprendono per i loro desideri si appagamento mediatico».

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