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Sì, il verbale della multa emessa perché una donna accompagnava in ospedale il padre malato è reale

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4 maggio 2020
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Lunedì 4 maggio la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp una segnalazione che chiedeva di verificare l’immagine, circolata sull’app di messaggistica istantanea, di un verbale comminato a «una persona» che «effettuava spostamento senza giustificato motivo».

La persona in questione, si legge nella sezione del verbale dedicata alle note aggiunte dagli agenti, «si spostava in qualità di accompagnatore del padre» che doveva recarsi all’ospedale San Martino di Genova, «accompagnato dal figlio in qualità di conducente, che per giustificato motivo trasportava il genitore titolare di contrassegno disabili».

La situazione descritta, dunque, includerebbe tre soggetti: un uomo disabile con necessità di recarsi in ospedale, il figlio autorizzato ad accompagnarlo, e la figlia, che secondo gli agenti non avrebbe avuto motivo di essere in auto con i primi due e che per questo ha ricevuto una sanzione di 533 euro.

L’immagine del verbale è reale.

«Non essendoci sempre posti auto liberi al San Martino dobbiamo andare in due: uno accompagna papà, l’altro resta in macchina» ha raccontato la donna multata in una lettera, pubblicata il 27 aprile dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, spiegando che il padre – un uomo di 84 anni invalido al 100 per cento – ha «bisogno di assistenza costante».

Ma gli agenti della polizia locale genovese non hanno creduto alla versione della famiglia, dimostrandosi «totalmente insensibili» secondo quanto testimonia il figlio del malato, l’accompagnatore descritto nel verbale come «il conducente».

Dopo la pubblicazione della storia, sono arrivate le scuse dell’assessore alla polizia locale di Genova Stefano Garassino, che ha consigliato alla famiglia di fare ricorso in Prefettura «così la multa sarà certamente cancellata».

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