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La scoperta di un nuovo sistema di gruppi sanguigni non è correlata ai vaccini anti-Covid

La scoperta di un nuovo sistema di gruppi sanguigni non è correlata ai vaccini anti-Covid

20 dicembre 2022
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Il 12 ottobre 2022 su Facebook è stato pubblicato lo screenshot di una presunta notizia, data da Sky tg24, dell’identificazione di un «nuovo gruppo sanguigno» denominato «Er». L’immagine è accompagnata da questo commento, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook: «Scoperto Nuovo gruppo sanguigno. ER. Vuoi vedere che anche in questo non c’è correlazione?».

Secondo l’autore del post, la scoperta di un nuovo gruppo sanguigno sarebbe da collegare alla vaccinazione contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2. Le espressioni «senza alcuna correlazione» e «nessuna correlazione» sono infatti utilizzate nella narrativa antivaccinista per diffondere disinformazione sui vaccini anti-Covid.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia infondata. La notizia riportata nel post è reale ed è stata data da Sky tg24 il 10 ottobre 2022, tuttavia non c’è alcun collegamento con i vaccini anti Covid-19.

Come spiegato dalla testata italiana, «secondo uno studio pubblicato sulla rivista ‘Blood’, sarebbe stato identificato un nuovo “sottogruppo sanguigno” chiamato Er, con cinque antigeni Er al suo interno». «A firmare la scoperta», si legge ancora nell’articolo, «un team di ricercatori guidati dalla sierologa Nicole Thornton del National Health Service Blood and Transplant (Nhsbt) del Regno Unito».

Lo studio citato è stato pubblicato il 19 settembre 2022 su Blood, la rivista dell’American society of hematology. Pochi giorni dopo, il 24 settembre, la notizia è stata diffusa dal sito dell’Università di Bristol (Regno Unito). Oltre ai ricercatori dell’International blood group reference laboratory (Ibgrl) del Nhsbt britannico – ente responsabile della fornitura di sangue, organi, tessuti e cellule staminali nel Regno Unito – hanno partecipato allo studio anche gli scienziati della School of niochemstry di Bristol. 

Come si legge sul sito del Nhsbt, il team di ricercatori ha studiato 3 antigeni di gruppi sanguigni che non si adattavano a nessun dei gruppi sanguigni conosciuti. Lo studio è stato in grado di «mostrare il background genetico di questi 3 antigeni (Era, Erb ed Er3), insieme all’identificazione di due nuovi antigeni (Er4 ed Er5), stabilendo un nuovo sistema di gruppi sanguigni». Precisiamo che gli antigeni sono particolari molecole, presenti sulla superficie dei globuli rossi, utili per classificare i gruppi sanguigni.

L’ente pubblico britannico ha precisato che le variazioni scoperte all’interno del sistema dei gruppi sanguigni, Er4 ed Er5, sono estremamente rare, ma che hanno avuto implicazioni in casi di malattia emolitica del feto e del neonato, quando cioè il gruppo sanguigno della mamma e del neonato non sono compatibili. Proprio per questo motivo, questa scoperta consente di fornire una migliore assistenza medica ai pazienti con gruppi sanguigni più rari, ha spiegato l’Università di Bristol.

Questo fatto non ha alcun rapporto di causalità con la somministrazione dei vaccini anti-Covid-19, come chiarito ai colleghi di Reuters dagli stessi ricercatori che hanno lavorato allo studio. Timothy Satchwell, ricercatore associato presso l’Università di Bristol e tra gli autori del documento di ricerca, ha affermato che «non c’è assolutamente alcuna prova a sostegno di una simile affermazione, che non ha alcun fondamento logico o scientifico». Visto anche che, ha concluso Satchwell, «le prime osservazioni di queste varianti antigeniche sono state fatte negli anni ’80, prima della Covid e molti dei campioni nel nostro lavoro provengono da materiale congelato archiviato di molti anni fa».

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