Il 10 settembre 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato su YouTube il 14 settembre 2017. Nel filmato, della durata di quasi 8 minuti, viene presentata la tesi di una donna, identificata come dottoressa Judy Wood, sul crollo delle Torri Gemelle, dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre 2001. Secondo quanto riportato, per Wood gli edifici del World Trade Center si sarebbero «letteralmente polverizzati a mezz’aria» grazie all’uso della tecnologia a «energia diretta».
Si tratta di una notizia falsa, che rientra all’interno delle teorie del complotto sull’11 settembre.
Judy Wood è un’ingegnera specializzata in scienze e ingegneria dei materiali e autrice di un volume contenente la teoria del complotto secondo cui l’11 settembre 2001 le Torri gemelle sarebbero crollate a causa di un attacco con armi a energia diretta. Nel 2007 Wood aveva anche intentato una causa per frode scientifica contro gli appaltatori che hanno contribuito al rapporto ufficiale del National Institute of Standards and Technology (Nist), l’agenzia del governo degli Stati Uniti d’America che si occupa della gestione delle tecnologie, sulla distruzione delle torri del World Trade Center, complesso di 7 edifici a New York. La causa è stata respinta sia dal Tribunale del distretto sud di New York (Sdny), sia dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Per quanto riguarda la teoria infondata di Wood, precisiamo che le armi a energia diretta esistono realmente, ma non hanno niente a che fare con la caduta delle Torri gemelle. Come spiegato dal Government Accountability Office (GAO), la sezione investigativa del parlamento statunitense, sono armi che utilizzano energia elettromagnetica sparata alla velocità della luce e possono essere utilizzate come deterrente, dunque per evitare un’azione potenzialmente dannosa, o per provocare danni e distruzioni. È bene tuttavia specificare che si tratta generalmente di armamenti con una gittata più breve rispetto a quelli convenzionali e le condizioni meteorologiche, come nebbia e tempeste, possono renderli meno efficaci. Il dipartimento della Difesa ha dichiarato di non aver utilizzato queste tecnologie al di fuori dei laboratori, dal momento che ha avuto difficoltà nel comprendere la loro utilità nelle missioni. Inoltre, sebbene questa tecnologia sia studiata da alcuni decenni, l’esercito statunitense ha effettuato i test dei prototipi principalmente per missioni anti-drone dal 2014 in poi.
Il disastro dell’11 settembre 2001 è stato causato da un attacco terroristico, e non da armi a energia diretta. Come dimostrato dalla ricostruzione ufficiale del National Institute of Standards and Technology, il crollo dei due grattacieli è direttamente associato all’impatto degli aerei, dirottati da terroristi legati ad Al Qaeda, e ai successivi incendi che si sono sviluppati all’interno delle torri. Anche il rapporto della Federal Emergency Management Agency (Fema), l’ente federale statunitense per la gestione delle emergenze, evidenzia come il carburante degli aerei abbia scatenato incendi in molti piani dei due edifici, alimentando il cedimento della struttura.
Alcune ore dopo lo schianto aereo è crollato anche l’edificio numero 7 del World Trade Center – che non era stato colpito – per via degli incendi innescati dai detriti del crollo della Torre Nord. Sempre secondo la spiegazione del Nist, a causa di un guasto del sistema automatico antincendio (in parte dovuto alle linee idriche cittadine danneggiate dal crollo delle Torri gemelle), le fiamme sono divampate in maniera incontrollata, provocando l’espansione delle travi di sostegno in acciaio e, successivamente, il crollo di diversi piani, dando via a una serie di altri cedimenti strutturali.
Su Facta.news ci siamo già occupati di false informazioni su presunti disastri causati da armi a energia diretta.