Queste testimonianze non provano l’esistenza delle «scie chimiche» - Facta
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Queste testimonianze non provano l’esistenza delle «scie chimiche»

Il 2 giugno 2024 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato lo stesso giorno su Facebook. Nel filmato di oltre 4 minuti compaiono alcuni uomini che, a turno, di fronte a un pubblico di persone, testimoniano di aver assistito a «programmi di irrorazione» e «scie chimiche» nel cielo. Secondo il commento di chi ha condiviso il video, «ex piloti dottori lanciano allarme: sostanze chimiche vengono spruzzate sui nostri centri abitati e sulle città di tutto il pianeta: siamo in pericolo». 

Si tratta di un contenuto che veicola una notizia infondata.

Il video è reale e risale al 15 luglio 2014 quando, come riportato dai media locali, il Consiglio dei supervisori (ovvero il governo locale) della Contea di Shasta, in California (Stati Uniti) ha ascoltato decine di testimonianze per indagare l’esistenza della geoingegneria e della presunta contaminazione da metalli pesanti nella regione della Contea di Shasta e nel mondo in generale. La tesi di fondo di tutte le varie testimonianze ascoltate è che il «complesso militare e industriale» sarebbe responsabile della geoingegneria, «programmi di manipolazione meteorologica» per cui verrebbero lasciate nel cielo sostanze pericolose per la salute delle persone.

Dopo tre ore di testimonianze e discussioni in consiglio, si legge sui media locali, i consiglieri della Contea avevano votato per l’invio delle informazioni raccolte ai legislatori statali e federali e a diverse agenzie, tra cui l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA), il California Air Resources Board. Non ci sono stati altri provvedimenti o aggiornamenti sulla questione.

Quanto diffuso dalle varie testimonianze però non prova l’esistenza di presunti programmi che prevedono il rilascio intenzionale di sostanze dannose per gli esseri umani. 

Innanzitutto, alcuni degli oratori presenti nel video si sono identificati come ex piloti di voli commerciali, o meteorologici militari, fatto che non è stato possibile verificare in maniera indipendente. Nessuno di loro spiega però di aver preso parte in prima persona all’ “irrorazione di scie chimiche”.

Inoltre, come già spiegato su Facta, nell’ambito scientifico il termine “geoingegneria” viene utilizzato soprattutto in riferimento alla ricerca sulla modificazione della radiazione solare o “ingegneria solare”. Si tratta di una branca della ricerca applicata in campo climatologico che studia alcune possibili tecniche che, come suggerisce il nome, dovrebbero consentire di modificare la quantità di radiazione solare che raggiunge la Terra, contribuendo così a ridurre il riscaldamento globale. 
Nell’ambito complottista, invece, la parola “geoingegneria” viene impiegata con riferimento alle cosiddette “scie chimiche” e vari presunti piani di “manipolazione” del clima che, tuttavia, non hanno nulla a che vedere con le tecniche e gli obiettivi di cui si occupa l’ingegneria solare. Ricordiamo che le “scie chimiche” non esistono, e quelle che si vedono nel cielo sono scie di condensazione rilasciate dagli aerei e formate dal vapore acqueo e dai gas di scarico rilasciati dai motori dei velivoli.

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