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I dati Vaers non dimostrano che il vaccino anti-Covid ha aumentato i casi di aborto spontaneo

I dati Vaers non dimostrano che il vaccino anti-Covid ha aumentato i casi di aborto spontaneo

9 novembre 2022
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L’8 novembre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un tweet in cui è presente un grafico che mostrerebbe dei dati sugli aborti spontanei dal 1990 al 2022 e in cui si vede un picco per gli anni 2021 e 2022. L’immagine è accompagnata da un commento, scritto dall’autore del post, che recita: «Fingete stupore Nati morti dopo i VACClNl dal 1990 al 2022».

Si tratta di un contenuto presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa. Vediamo perché. 

Il grafico riportato nel tweet oggetto della nostra analisi è reale e mostra i casi di aborto spontaneo segnalati nel sistema di farmacovigilanza Vaers, aggiornati al 28 ottobre 2022. Tuttavia, è importante precisare che, come abbiamo spiegato su Facta in diverse occasioni (qui, qui, qui e qui) e come è specificato sul sito del Vaers, si tratta di un sistema di segnalazione passivo che non determina alcun nesso causale tra le notifiche registrate e l’effettivo evento avverso. Inoltre, sulla stessa pagina web viene chiarito che i rapporti Vaers possono contenere informazioni incomplete, inaccurate, casuali o non verificabili e di conseguenza vi sono limitazioni nell’utilizzo scientifico dei dati che devono sempre essere interpretati tenendo conto di questi limiti.

Ricordiamo che, seppur una falsa segnalazione al sistema possa essere punita, ciò non ha impedito di inviare segnalazioni non corrispondenti al vero. Simili episodi si sono verificati già in passato (qui e qui). 

Passiamo ora al contenuto del grafico oggetto della nostra analisi. Secondo quanto spiegato dalla Mayo Clinic, organizzazione non-profit statunitense per la pratica e ricerca medica, l’aborto spontaneo «è un’esperienza relativamente comune» e si verifica in circa il 10-20 per cento delle gravidanze conosciute, anche se il numero «reale è probabilmente più alto» perché molti aborti spontanei si verificano molto presto nella gravidanza, «prima ancora che la donna sappia di essere incinta». Anche altri studi hanno confermato che l’aborto spontaneo è un fattore che colpisce tra il 10 e il 20 per cento delle donne consapevoli di essere in gravidanza, come si può verificare qui, qui e qui.

Nel gennaio 2021 i colleghi di Afp avevano chiesto ai Centres for diesease control and prevention (Cdc) – che gestiscono il programma Vaers in collaborazione con la Food and Drug Administration (Fda) – se avessero identificato particolari tendenze rispetto agli aborti spontanei in seguito alla vaccinazione anti-Covid. Secondo un portavoce dei Cdc, «non vi sono prove che indichino un aumento degli aborti spontanei dopo i vaccini Covid-19, e non sono stati osservati schemi di segnalazione preoccupanti».

Un recente studio pubblicato su The New England Journal of Medicine ha dimostrato che il rischio di aborto spontaneo dopo un vaccino anti-Covid a base di mRna è coerente con quello che ci si aspetterebbe nella popolazione generale. Inoltre, Martha Sharan, portavoce dei Cdc, ha chiarito ai colleghi di Associated Press che i «tassi di aborti spontanei e di nati morti sono simili a quelli che abbiamo visto prima della pandemia o che vediamo tra le donne incinte senza vaccinazione» aggiungendo che non è stata riscontrata alcuna «indicazione che la vaccinazione stia aumentando il tasso di entrambi».

Su Facta ci eravamo già occupati di alcuni casi di disinformazione legati al nesso tra aborti spontanei e vaccini anti-Covid (qui, qui e qui).

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