A marzo 2020 negli Stati Uniti un bambino non è deceduto dopo essere stato allattato da madre vaccinata - Facta
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A marzo 2020 negli Stati Uniti un bambino non è deceduto dopo essere stato allattato da madre vaccinata

25 luglio 2022: Dopo la segnalazione di un lettore, abbiamo aggiornato l’articolo aggiungendo che nel report Vaers compare una contraddizione relativa alle date in cui gli episodi riportati si sarebbero verificati.

Il 20 giugno 2022 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge che un bambino di 5 mesi sarebbe deceduto dopo essere stato allattato dalla madre a cui era stata somministrata in precedenza la seconda dose del vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer/BioNTech. Il post specifica che dell’episodio trova riscontro in un rapporto (con codice identificativo 1166062) presente nel sistema statunitense di farmacovigilanza Vaccine Adverse Event Reporting System (Vaers).

Si tratta di una notizia fuorviante e priva di riscontri, presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione.

Innanzitutto, come avevamo spiegato in diversi articoli riguardanti casi simili di disinformazione (qui, qui e qui), Vaers è un sistema di segnalazione passivo e non determina alcun nesso causale tra le segnalazioni registrate e l’effettivo evento avverso e/o decesso. Bisogna quindi tenere sempre in considerazione questo aspetto quando si leggono le segnalazioni presenti nel sistema Vaers. Ricordiamo inoltre che, seppur una falsa segnalazione al sistema può essere punita, ciò non ha impedito di inviare segnalazioni non corrispondenti al vero. Simili episodi si sono verificati già in passato (qui e qui).

Per questi motivi non è possibile affermare esclusivamente sulla base di una segnalazione presente nel sistema Vaers che un bambino di 5 mesi è deceduto dopo essere stato allattato da una madre a cui era stato somministrato un vaccino anti-Covid. 

Passiamo al caso citato nel post oggetto di analisi, identificabile nel sistema Vaers con il codice 1166062. Analizzando il resoconto presente nella segnalazione [1], si legge che la donna avrebbe ricevuto «la seconda dose di vaccino Pfizer il 17 marzo 2020 mentre era al lavoro». Il giorno dopo, il 18 marzo 2020, il suo bambino di 5 mesi allattato al seno si sarebbe sentito male, sarebbe stato ricoverato in ospedale dove sarebbe deceduto. La diagnosi fatta al bambino, continua la segnalazione, sarebbe stata di Ttp (Porpora trombotica trombocitopenica, una malattia del sangue caratterizzata dalla formazione di trombi che ostruiscono i vasi sanguigni e provocano una diminuzione dell’apporto di ossigeno agli organi). 

Tuttavia a marzo 2020 il vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer/BionTech non era stato ancora autorizzato per la sua somministrazione nella popolazione (negli Stati Uniti il via libera dalle autorità sanitaria verrà dato l’11 dicembre 2020). Per quella data, inoltre, non erano state somministrate neanche le dosi per la sperimentazione clinica del vaccino.

Contattata dai colleghi di Afp, la responsabile delle comunicazioni di Pfizer, Jutta Joutseno, ha infatti spiegato che «la fase 2 della sperimentazione clinica è iniziata il 23 aprile 2020, ed è allora che i primi soggetti del test hanno ricevuto il nostro vaccino Covid-19. Il vaccino non è stato somministrato prima di quella data». È quindi priva di alcun riscontro la notizia secondo cui una donna avrebbe ricevuto il vaccino Pfizer a marzo 2020. 

Segnaliamo inoltre che il report citato fa confusione con le date in cui la somministrazione del vaccino alla madre e il presunto decesso del bambino si sarebbero verificati. Come abbiamo visto, stando alla descrizione dell’evento, i fatti si sarebbero svolti a marzo 2020. Nella tabella contenuta nella segnalazione in cui si riportano le informazioni sull’evento si legge però che la vaccinazione della madre e il presunto decesso dell’infante risalirebbero a marzo 2021. Non è chiaro, quindi, quando il presunto episodio sarebbe accaduto. Tuttavia, non esiste alcun riscontro nei media e nelle comunicazioni delle autorità competenti di un bambino di 5 mesi deceduto a marzo 2021 dopo essere stato allattato da una madre vaccinata contro la Covid-19.

Precisiamo infine che i Centers for disease control (Cdc) hanno raccomandato alle donne in gravidanza e a quelle che allattano di vaccinarsi e comunicato che recenti studi hanno dimostrato che le donne che allattano al seno, vaccinate con vaccini a mRna contro il nuovo coronavirus, hanno anticorpi nel loro latte materno che potrebbero aiutare a proteggere i bambini. Anche l’Istituto superiore di sanità (Iss) specifica che le donne che allattano possono vaccinarsi, senza alcuna necessità di interrompere l’allattamento. «La donna che allatta deve essere informata che la vaccinazione non espone il lattante a rischi e gli permette di assumere, tramite il latte, anticorpi contro Sars-CoV-2», precisa l’Iss.

[1] Andare qui, cliccare su “VAERS reports details”, inserire il codice 1166062 nella barra “VAERS ID” e cliccare su “Event details”.

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Comments (3)

  • Francesco

    Buongiorno Redazione,
    Ho controllato il report vaers indicato. Nella descrizione dell’ evento vengono effettivamente riportate le date 17 marzo 2020 e 18 marzo 2020.
    Nel form sopra, però, nel campo “date vaccinated” viene riportato 17-03-2021. Possibile quindi che nella descrizione il segnalatore si sia semplicemente confuso o abbia commesso un errore di distrazione.

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    • Facta

      Buongiorno Francesco, il 25 luglio abbiamo aggiunto in testa all’articolo una correzione.

      reply
  • Francesco

    Buongiorno Redazione,
    Vi ringrazio per l’ approfondimento in seguito alla mia precedente segnalazione e mi complimento per l’ottimo servizio di informazione che fornite.

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