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Questa tabella sulla quantità di arsenico nelle acque minerali non dimostra che sono nocive

Questa tabella sulla quantità di arsenico nelle acque minerali non dimostra che sono nocive

13 luglio 2023
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Il 19 giugno 2023 è stata pubblicata su Facebook l’immagine di una lista di acque minerali con accanto il presunto valore (in microgrammi per litro) di arsenico contenuto in ognuna di esse. L’immagine è accompagnata da un commento, scritto dall’autore del post, che recita: «Tutti sanno che l’arsenico è un veleno molto potente. In questi giorni sta girando sui social questa lista di acque minerali». Lo stesso contenuto è stato pubblicato anche su TikTok.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che circola in Rete dal 2014, presentato senza il contesto necessario alla sua reale comprensione.

Innanzitutto, come scrive l’Istituto superiore di sanità (ISS), l’arsenico è un componente naturale della crosta terrestre, che si può trovare in rocce, suolo, aria e acqua sia sotterranea che superficiale. Si presenta in forma inorganica (come elemento chimico o come alcuni sali di arsenico) e in forma organica. L’ISS precisa ancora che le forme inorganiche (come quelle che contaminano le acque) sono tossiche, mentre quelle organiche (come quelle che contaminano pesci e crostacei) lo sono molto meno.

Passiamo al contenuto oggetto di analisi. Nel 2010, Le Scienze, rivista mensile di divulgazione scientifica, aveva pubblicato i risultati di uno studio in cui era stata analizzata la qualità delle acque minerali in commercio in Italia, specificando le sostanze (e la loro quantità) presenti in esse. Tra queste risulta l’arsenico. Lo studio del 2010 è stato utilizzato come fonte della tabella pubblicata nel 2023 su Facebook: la lista delle acque minerali e i corrispettivi valori dell’arsenico corrispondono. Si tratta quindi di dati di oltre dieci anni fa.

Precisiamo poi che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il consumo di acque potabili contenenti arsenico in quantità comprese tra 50-100 microgrammi per litro aumenta il rischio di sviluppare un tumore della pelle, al polmone o alla vescica. Per questo motivo, l’OMS e la direttiva europea 98/83/CE (recepita dall’Italia nel 2001) hanno fissato la concentrazione massima di arsenico nell’acqua potabile a 10 microgrammi per litro. Questo perché, spiega ancora l’ISS, viene ritenuto che livelli di arsenico più elevati possano comportare rischi per la salute in modo strettamente dipendente alla durata dell’esposizione e allo stato nutrizionale della popolazione esposta. Le acque minerali analizzate nel 2010 nello studio pubblicato da Le Scienze (riproposto nel post oggetto di analisi) avevano tutte i valori di arsenico sotto la soglia di sicurezza stabilita. 

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