Il 18 luglio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un tweet pubblicato il 15 luglio 2022. Il tweet conteneva la foto di un cartellone pubblicitario su cui erano riportati alcuni numeri riguardanti i vaccini e i nuovi casi di Covid-19 in Italia alla data del 23 giugno del 2020, del 2021 e del 2022. In base a quanto si legge nel cartellone, i dati – che mostrano un centinaio di casi nel 2020, meno di mille nel 2021 e oltre 55 mila nel 2022 – dimostrerebbero che i vaccini anti-Covid non sono realmente efficaci.
Il cartellone è reale, ma riporta una serie di informazioni presentate senza il contesto necessario alla loro comprensione, veicolando una notizia falsa. Andiamo con ordine.
Il cartellone pubblicitario sembra essere comparso a Parma o nella zona circostante: in fondo al testo si nominano due gruppi che fanno riferimento a Fidenza e a Collecchio, entrambe località della provincia parmense, e un altro post pubblicato su Facebook specifica appunto che esso è apparso a Parma; infine, in questa foto dello stesso cartellone si vede sullo sfondo il logo del Parma calcio.
Secondo i dati riportati nella foto, il 23 giugno 2020 l’incremento dei casi totali di Covid-19 rispetto al giorno precedente sarebbero stati 112, numero leggermente scorretto (secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, quel giorno l’aumento registrato era in realtà di 122 nuovi casi). I numeri riportati, invece, per gli anni successivi sono corretti e trovano riscontro nelle statistiche ufficiali. Infatti, c’è stato rispettivamente un aumento di 951 casi il 23 giugno 2021 e di 56.166 il 23 giugno 2022.
Questi dati, però, non presentano una comparazione utile a valutare correttamente l’efficacia dei vaccini. Spieghiamo perché.
Per prima cosa, numerosi studi hanno mostrato che i vaccini sono efficaci, specialmente nel prevenire le forme più gravi della malattia e i decessi. Secondo un report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) aggiornato al 13 luglio 2022, infatti, l’efficacia dei vaccini nel prevenire la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 nel periodo in cui era soprattutto diffusa la variante omicron, cioè dal 3 gennaio 2022, varia dal 37 al 50 per cento in base al numero di dosi ricevute.
Ma se l’efficacia contro il contagio è calata nel tempo, quella contro i casi gravi della malattia e il decesso resta alta, pari al 86 per cento nei soggetti che hanno ricevuto la terza dose, come spiegato dal già citato report dell’Iss. Il numero dei decessi riflette questa grande capacità dei vaccini di prevenire le morti da Sars-CoV-2: nei tre giorni citati dal cartellone, infatti, i decessi registrati in Italia sono stati rispettivamente 18, 12 e 75 (dato che comprende anche alcuni riconteggi), mentre i contagi registrati sono aumentati, come abbiamo visto, di decine o centinaia di volte. Dunque, è vero che i morti sono aumentati, ma in rapporto ai nuovi contagi sono calati, segno dell’efficacia dei vaccini nel prevenire i decessi.
In secondo luogo, va ricordato che i confronti tra i numeri delle diverse fasi della pandemia di Covid-19 vanno presi con molta cautela. La capacità di fare i tamponi, per esempio, è cambiata nel tempo, così come la contagiosità delle varianti del coronavirus, che sono diventate via via in grado di diffondersi più facilmente.
Inoltre, nei diversi periodi presi in considerazione dal messaggio erano in atto misure di contenimento molto diverse. Queste ultime infatti sono state gradualmente allentate tra il 2020 e oggi: con misure di contenimento più ridotte è facile pensare che i contagi possano essere maggiori.
Nel giugno 2020 erano in vigore misure di contenimento e distanziamento sociale volte a contenere il contagio come l’obbligo dell’utilizzo della mascherina, l’isolamento in caso di febbre e infezioni alle vie respiratorie e il divieto di assembramento. Successivamente, nel giugno 2021 le restrizioni applicate nei mesi precedenti erano state allentate e la maggior parte delle attività economiche e sociali erano state riavviate nonostante permanessero misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’epidemia legate soprattutto all’utilizzo obbligatorio delle mascherine. Nel 2022, invece, è stato gradualmente rimosso l’obbligo di utilizzo delle mascherine sia all’aperto, sia nei luoghi al chiuso, fatta eccezione dei mezzi di trasporto pubblico e delle strutture sanitarie e non sono state previste restrizioni dei movimenti o chiusure delle attività commerciali.
Su Facta ci siamo occupati in altre occasioni di casi di disinformazione derivanti da una modalità errata di leggere e interpretare i dati, in particolare riguardo i vaccini anti-Covid (qui, qui, qui, qui e qui).