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Il Corriere della Sera non ha pubblicato un articolo sul rischio di infarti correlati a una rotazione terrestre più veloce

Il Corriere della Sera non ha pubblicato un articolo sul rischio di infarti correlati a una rotazione terrestre più veloce

18 aprile 2024
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Il 15 aprile 2024 è stato pubblicato su Threads uno screenshot di un presunto articolo del Corriere della Sera intitolato “La Terra gira sempre più velocemente, allarme OMS ‘Possibile aumento di infarti e trombosi’”. Lo stesso contenuto è stato condiviso su TikTok e su Facebook.

Si tratta di un contenuto modificato che circola online da febbraio 2023, che veicola una notizia falsa.

Il Corriere della Sera non ha mai diffuso un articolo simile. Il quotidiano ha invece pubblicato il 10 agosto 2022 un articolo intitolato “La Terra gira sempre più velocemente, allarme di Meta: «Possibili effetti devastanti sui sistemi informatici»”. 

Nell’articolo il giornalista aveva scritto che il 29 giugno 2022 era stato «il giorno più corto da quando se ne tiene traccia grazie agli orologi atomici». Si trattava di un evento collegato all’accelerazione «della rotazione terrestre che si sta osservando dal 2016». L’articolo, dopo aver elencato una serie di possibili cause di questo fenomeno, continuava affermando che «la prosecuzione a lungo termine del trend» avrebbe potuto condurre «alla necessità di ‘togliere’ un secondo dai nostri orologi. In gergo tecnico si parla di ‘secondi intercalari’». Questo significa che se finora «nelle date designate le lancette hanno segnato le 23:59:60 prima di passare al giorno successivo», in futuro, invece, «per mantenere allineato il tempo coordinato universale (Utc) con il giorno solare medio potrebbe esserci bisogno di ricorrere all’operazione inversa, facendo scattare la mezzanotte direttamente dopo le 23:59:58». Questo fatto, secondo due ingegneri di Meta, avrebbe potuto creare dei problemi esclusivamente nel proprio settore perché «l’impatto di un secondo intercalare negativo non è mai stato testato su larga scala, questo potrebbe avere un effetto devastante sui software che si basano su timer o strumenti di pianificazione». 

In nessuna parte dell’articolo del Corriere della Sera veniva citata l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il titolo dell’articolo del quotidiano, presente nell’immagine che abbiamo verificato, è stato dunque modificato.

Infine, la notizia che l’agenzia per le questioni sanitarie delle Nazioni Unite avrebbe rilasciato un messaggio simile a quello contenuto nel post oggetto di analisi è priva di qualsiasi riscontro.

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