L’11 ottobre 2022 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si afferma che un uomo di nome «Erik Ollsen», indicato come l’«investigatore capo dell’attacco Nordstream» sarebbe stato trovato morto a casa sua. Nel post si legge che la possibile causa del decesso sarebbe «una puntura d’ape» e il corpo sarebbe stato «cremato in poche ore».
Il post si conclude con questa considerazione: «Quindi fatemi capire: il capo degli investigatori sul sabotaggio dell’oleodotto Nordstream è appena morto per una puntura d’ape…. e cremato in poche ore…. Cosa potrebbe mai esserci di sospetto?».
Il riferimento è ai danni registrati a fine settembre 2022 dalle infrastrutture realizzate per trasportare in Europa il gas naturale proveniente dalla Russia, denominate Nord stream 1 e 2. Sono ancora in corso le indagini per capire le cause delle esplosioni sottomarine che hanno provocato i danni.
Il contenuto oggetto di analisi è una notizia che non trova riscontro in nessuna testata nazionale e internazionale, né in un comunicato ufficiale delle autorità competenti. Sul caso hanno avviato indagini le autorità della Svezia, della Danimarca e della Germania.
Contattate dai colleghi di Afp, le autorità svedesi incaricate delle indagini hanno chiarito che non esiste un pubblico ministero responsabile del caso con il nome indicato nel post oggetto di analisi (o con uno simile) e «morto a causa di una puntura di ape». L’indagine è invece attualmente guidata da Mats Ljungqvist, come si può verificare qui.
Le autorità danesi, contattate sempre da Afp, hanno smentito la notizia, affermando che «non c’è nessun dipendente nella polizia di Copenaghen» con quel nome (o simile).
Infine, in Germania a indagare sulla vicenda è la Procura federale. I colleghi tedeschi di Correctiv non hanno trovato alcun riscontro in base al quale un investigatore legato al caso fosse deceduto.
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