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Il governo tedesco non ha negato l’esistenza della pandemia

Il governo tedesco non ha negato l’esistenza della pandemia

21 maggio 2024
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Il 6 maggio 2024 è stato pubblicato un post su X in cui si legge che il governo tedesco sarebbe «stato costretto ad ammettere che i cosiddetti “teorici della cospirazione” avevano ragione su tutto durante la pandemia di Covid». Il governo tedesco, infatti, si legge ancora, avrebbe ammesso «che non c’è stata alcuna pandemia».

Nel post è presente anche il link che rimanda a un video di The People’s Voice, pubblicato il 2 aprile 2023, in cui viene presentata la presunta notizia in questione. 

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto precisiamo che The People’s voice, precedentemente conosciuto come NewsPunch, è un sito noto per diffondere notizie false e infondate su svariate tematiche

Nel video il presentatore di The People’s voice afferma che, secondo i dati del governo tedesco, ottenuti grazie a una richiesta Foia fatta dal magazine tedesco Multipolar, le notizie sulla Covid-19 sarebbero state inventate e non ci sarebbe stata alcuna minaccia reale per la salute delle persone. Il governo tedesco, secondo The People’s voice, avrebbe tenuto nascoste le oltre 2mila pagine che rivelerebbero che «la pandemia era un inganno». 

I documenti in questione, pubblicati da Multipolar sul proprio sito, sono stati redatti dal Robert Koch Institute (RKI), che opera per conto del ministero della Salute tedesco ed è responsabile del controllo e della prevenzione delle malattie. Dai documenti del RKI si legge che il 17 marzo 2020, a causa del forte aumento di casi di infezione da Sars-Cov-2, la squadra di crisi Covid-19 aveva deciso di aggiornare [1] la valutazione del rischio per la salute della popolazione in Germania da moderato ad alto. Secondo Multipolar, questa scelta non si basava su una valutazione tecnica da parte dell’Istituto, ma sulle istruzioni politiche di un «attore esterno». 

In realtà, come spiega il programma televisivo di informazione tedesco Tagesschau e lo stesso Istituto, nei documenti datati 16 marzo 2020 si legge [2] che nel fine settimana era già stata preparata una nuova valutazione dei rischi, che sarebbe stata pubblicata non appena una persona (il cui nome nei documenti è oscurato) «darà il segnale». La squadra di crisi del RKI aveva dunque effettuato una valutazione, ma questa non era stata ancora resa pubblica. L’affermazione di Multipolar secondo cui questa decisione non era basata su un’analisi tecnica di dati è quindi fuorviante. Inoltre, il Robert Koch Institute ha precisato che la persona oscurata nei documenti è un dipendente dell’Istituto, e non un attore esterno, e «oscurare i nomi quando i verbali interni vengono resi pubblici è una pratica comune e serve a proteggere i dipendenti».

Emanuel Wyler, biologo molecolare presso il Centro di medicina molecolare Max Delbrück, ha raccontato a Tagesschau che la decisione del RKI di aggiornare la valutazione del rischio «in realtà non è stata una sorpresa», dal momento che a marzo 2020 «anche in Germania si videro i primi segni della classica crescita esponenziale». I bollettini dell’epoca del RKI mostrano che il 4 marzo in Germania erano stati segnalati 262 casi, mentre il 16 marzo se ne contavano oltre 6mila.

Ricapitolando, la scelta del Robert Koch Institute di aggiornare la valutazione del rischio si basava sui dati, e non su scelte politiche di soggetti esterni. Infine, in nessuna parte dei documenti il governo tedesco ha dichiarato che non c’è stata alcuna pandemia.

[1] A pagina 5 del documento Krisenstabssitzung “Neuartiges Coronavirus (COVID-19)” del 17 marzo 2020, guardare la sezione «Aktuelle Risikobewertung».
[2] A pagina 6 del documento Krisenstabssitzung “Neuartiges Coronavirus (COVID-19)“ del 16 marzo 2020, guardare la sezione «Aktuelle Risikobewertung».

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