Il 24 marzo su Facebook è stato pubblicato un video che mostra diverse persone in strada circondare una struttura molto simile ad un palo della luce, segarlo e farlo cadere a terra, per poi esultare. Le immagini sono accompagnate da questo testo: «in giappone buttano giu antenne in 5g!».
Il riferimento è alla nuova tecnologia 5G (5th Generation) che secondo diverse teorie del complotto prive di evidenze scientifiche avrebbe una correlazione con la pandemia da nuovo coronavirus.
La notizia veicolata dal post Facebook è fuorviante.
Il video è reale, risale al 2019 e non mostra dei «giapponesi» che danneggiano e fanno cadere delle «antenne» collegate alla rete 5G. La scena ripresa nel video si è verificata a Hong Kong il 24 agosto 2019 durante le proteste antigovernative e pro-democrazia contro la Cina, come si può verificare qui.
Il lampione fatto cadere a terra, secondo i manifestanti, era uno dei cosiddetti lampioni “intelligenti” i cui sensori e telecamere potevano raccogliere alcune informazioni circa il meteo e i flussi di traffico. Sempre secondo i manifestanti, questi lampioni erano anche in grado di sorvegliare i movimenti nelle strade e di poter effettuare il riconoscimento facciale dei pedoni. Questo è stato il motivo che ne ha causato l’abbattimento.
Precisiamo che questo tipo di lampioni – come dichiarato dal dal governo di Hong Kong nel luglio 2019 – sono stati pensati anche per facilitare lo sviluppo futuro dei servizi di rete mobile di quinta generazione (5G) in città, ma questo non ha nulla a che fare con il loro abbattimento.
Come infatti ha spiegato il Guardian, il timore degli attivisti ripresi nel video mentre fanno cadere il lampione nel video non era legato al 5G ma alla sola possibilità che le autorità cinesi avrebbero potuto utilizzare la struttura per raccogliere informazioni personali.