No, l’Iss non ha cambiato la sua valutazione sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid
Il 6 febbraio 2023 su Facebook è stato pubblicato uno screenshot di un articolo intitolato “Frasca (ISS) al GdI: ‘Il vaccino Covid provoca miocarditi e danneggia il sistema immunitario. Mi suiciderei se perdessi mio figlio per averglielo somministrato. Dobbiamo dire la verità’”. Nel sommario si legge che una ricercatrice dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel corso di un’intervista, avrebbe «messo in guardia sulla sicurezza del vaccino anti-Covid».
L’immagine è accompagnata da questo commento, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook: «L’#ISS, lo stesso Istituto che garantiva sull’assoluta sicurezza dei sieri. Ora confermano tutto ciò che i complottisti denunciavano già 3 anni fa. DELINQUENTI!!!».
Si tratta di un contenuto fuorviante, presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia infondata. Andiamo con ordine.
Il 6 febbraio 2023 il Giornale d’Italia ha pubblicato un’intervista con Loredana Frasca, ricercatrice presso il “Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci” dell’Iss. Lo screenshot pubblicato online viene da quell’intervista.
Nel colloquio con il giornalista, la ricercatrice ha parlato di un articolo, scritto insieme ad altri due ricercatori dell’Istituto, intitolato Safety of COVID-19 Vaccines in Patients with Autoimmune Diseases, in Patients with Cardiac Issues, and in the Healthy Population (in italiano, “Sicurezza dei vaccini anti Covid-19 nei pazienti con malattie autoimmuni, nei pazienti con problemi cardiaci e nella popolazione sana”) e pubblicato il 2 febbraio 2023 dalla rivista scientifica internazionale Pathogens.
L’articolo in questione, scrivono i tre autori, vuole «fornire una panoramica del profilo di sicurezza e degli effetti avversi noti» dei vaccini a mRna contro la Covid-19 dopo l’arrivo della variante Omicron del virus Sars-CoV-2, nelle persone con malattie autoimmuni come anche nella popolazione generale.
I tre ricercatori precisano che il loro lavoro «non mira a discutere l’efficacia dei vaccini anti Covid-19 contro il virus originale e le prime varianti di Sars-CoV-2, poiché tale efficacia è stata documentata dalle pubblicazioni al lancio» di questi vaccini. In base alla loro analisi sulle reazioni avverse emerse in alcuni studi scientifici, i tre ricercatori dell’Iss discutono invece «sulla reale necessità di somministrare» ancora i vaccini a mRna «con effetti a lungo termine poco chiari a persone a rischio con condizioni autoimmuni, così come a persone sane, al tempo delle varianti di omicron».
Questo documento e questa intervista non dimostrano tuttavia che l’Istituto superiore di sanità nella sua interezza ha cambiato parere sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid, come suggerisce il testo del post oggetto di analisi.
Lo stesso Iss, infatti, in un comunicato stampa pubblicato il 4 febbraio 2023, ha specificato che l’articolo in questione «riporta esclusivamente l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità».
L’ente pubblico continua precisando che «nell’articolo si fa una rassegna parziale e arbitraria della letteratura, omettendo tra l’altro di citare i numerosi lavori pubblicati sull’argomento da parte di altri ricercatori dell’Iss e anche del loro stesso Centro». L’interpretazione dei dati presi in esame, inoltre, «è del tutto personale, tanto che in alcuni casi gli autori citano studi arrivando a conclusioni opposte rispetto a quelle di chi li ha condotti».
Ancora, l’Iss puntualizza che l’articolo «è stato inviato dai ricercatori alla rivista senza seguire la procedura di valutazione scientifica richiesto delle linee guida sull’integrità della ricerca dell’Iss a garanzia della qualità scientifica del lavoro pubblicato». Tutte queste precisazioni sono state infine comunicate alla rivista Pathogens «perché siano rese pubbliche».
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