L’Istat non ha diffuso questi dati (infondati) sull’aumento di patologie nelle persone vaccinate
Il 4 marzo 2024 è stato pubblicato su Threads un video in cui un uomo, identificato come «Dott.Francesco Oliviero», spiega che nel 2022, con «l’80 per cento di vaccinati», ci sarebbe stato un forte aumento di alcune patologie. In particolare, si può ascoltare nel filmato, gli aborti spontanei sarebbero aumentati del 279 per cento, i tumori al seno del 487 per cento, l’infarto al miocardio del 269 per cento, l’embolia polmonare del 648 per cento, le disfunzioni ovariche del 437 per cento e le sclerosi multiple del 680 per cento. Inoltre, secondo Oliviero, i «malori improvvisi» nel 2020 «quando non c’erano i vaccini» sarebbero stati 155 mila, che sarebbero arrivati a 548 mila nel 2022. Questi dati, sempre secondo il filmato oggetto di analisi, sarebbero dell’Istituto nazionale di statistica (Istat).
Si tratta di una notizia falsa.
Innanzitutto precisiamo che Istat non pubblica statistiche sulle malattie citate. L’unico dato disponibile riguarda il numero di aborti spontanei per i quali si sia reso necessario il ricovero in istituti di cura sia pubblici che privati. I dati definitivi più recenti si riferiscono al 2022, e sono stati calcolati 43.018 casi. Nel 2021, invece, gli aborti spontanei erano stati 42.420. L’aumento, dunque, è stato dell’1,4 per cento, e non del 279 per cento.
A tal proposito precisiamo che, come già spiegato su Facta, non esistono prove che dimostrino come i vaccini anti-Covid causino aborti. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’agenzia di salute pubblica statunitense, la vaccinazione è sicura sia per le madri in gravidanza che per le persone che vorrebbero avere figli. Anche l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha spiegato che gli studi non hanno mostrato alcun segno che i vaccini anti-Covid aumentino il rischio di complicazioni in gravidanza, aborto spontaneo, parto prematuro o danni al nascituro.
Inoltre, Istat non riporta alcuna documentazione in merito all’aumento dei casi di «malori improvvisi» per il periodo a cui si fa riferimento, quindi dal 2020 al 2022. In generale, come avevamo spiegato su Facta, Istat non pubblica dati sui «malori improvvisi» in quanto si avvale della Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (Icd-10) che non contempla alcun codice specifico per le morti causate, appunto, «da malore improvviso».
Contattati in passato dalla redazione di Facta per verificare i dati in questione (che circolano online da almeno due anni), l’ufficio stampa dell’Istituto nazionale di statistica aveva confermato che non si tratta di numeri elaborati e diffusi dall’Istat.
No, la pandemia di Covid-19 non è stata prevista nel 1981
Secondo quanto circola su alcuni social media, un romanzo del 1981 proverebbe che la pandemia di Covid-19 è stata pianificata, ma la scienza smentisce questa tesi