L’11 ottobre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un tweet che mette a confronto il numero totale di «malori improvvisi» per gli anni 2020, 2021 e 2022, che avrebbero subito una netta impennata nel corso dei tre anni, passando dai 155 mila casi del 2019 ai 222 mila del 2021 fino ai 548 mila del 2021.
Inoltre, l’autrice del tweet riporta un’altra serie di dati, dei quali non viene specificato il periodo di tempo a cui si fa riferimento, secondo cui i casi di sclerosi multipla sarebbero aumentati del 680 per cento, gli aborti spontanei del 279 per cento, i tumori al seno avrebbero visto un incremento del 487 per cento, mentre i casi di infarto al miocardio del 269 per cento. La lista continua e si legge, ancora, che i casi di embolia polmonare sarebbero aumentati del 468 per cento e quelli di disfunzioni ovariche del 437 per cento. Secondo l’autrice del tweet, la fonte dei dati sarebbe l’Istituto nazionale di statistica (Istat).
Si tratta di una serie di dati infondati, che veicolano una notizia falsa. Vediamo perché.
Prima di tutto è necessario specificare che i dati riportati nel tweet non compaiono sul portale Istat. L’unico dato disponibile sulle statistiche demografiche relative ai decessi che fa riferimento al 2022 è quello che riguarda il numero delle morti totali, anche se si tratta comunque di un dato parziale che indica i decessi registrati fino al 31 luglio 2022 e una stima anticipatoria dei numeri relativi al mese di agosto (come si può verificare qui scaricando la «tavola decessi totali regionali mensili» pubblicata il 20 settembre 2022). I dati riferiti alle differenti cause di morte arrivano, invece, fino al 2020.
Nel tweet oggetto della nostra analisi non è precisato se i numeri riportati si riferiscano a casi che hanno portato al decesso o meno, ma in qualsiasi caso Istat non riporta alcuna documentazione in merito all’aumento dei casi di «malori improvvisi» per il periodo a cui si fa riferimento, quindi dal 2020 al 2022. In generale, come avevamo spiegato su Facta, Istat non pubblica dati sui «malori improvvisi» in quanto si avvale della Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (Icd-10) che non contempla alcun codice specifico per le morti causate, appunto, «da malore improvviso».
Per quanto riguarda le altre malattie, invece, ipotizzando che gli aumenti indicati nel tweet facciano riferimento al periodo successivo al 2020, non è possibile verificare le percentuali in quanto Istat non pubblica statistiche sulle malattie citate. L’unico dato disponibile riguarda il tasso di aborti spontanei, ma le informazioni più aggiornate si riferiscono al 2020.
Contattati dalla redazione di Facta, i responsabili dell’Istituto nazionale di statistica hanno smentito il contenuto del post oggetto della nostra verifica, confermando che non si tratta di dati elaborati dall’Istituto di ricerca.
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