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La lettera virale di «una ragazza» a Nicola Zingaretti contiene diverse informazioni errate

La lettera virale di «una ragazza» a Nicola Zingaretti contiene diverse informazioni errate

9 aprile 2020
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Mercoledì 8 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare la fondatezza di una lettera aperta indirizzata al segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti e scritta da quella che viene semplicemente definita «una ragazza».

La lettera contiene alcune inesattezze e diverse informazioni false.

La missiva si apre con un attacco a Zingaretti, accusato di essere tornato in tv dicendo «di aver trascorso 2 settimane in una clinica privata e di aver fatto ben altri due tamponi…già, clinica privata e tamponi, quegli stessi tamponi che neppure medici e infermieri in prima linea riescono ad ottenere».

Il riferimento è alla puntata di Che Tempo Che Fa (Rai2) dello scorso 5 aprile (disponibile qui dal minuto 10.00), nella quale il segretario del Pd racconta la degenza seguita alla notizia della positività al nuovo coronavirus. Zingaretti non ha però mai parlato di una clinica privata e ha anzi specificato di essere stato «in isolamento a casa mia per circa 22 giorni, nella mia camera». In un post Facebook datato 2 aprile, sempre Zingaretti aveva annunciato di voler sporgere denuncia nei confronti di chi avesse continuato a diffondere questa informazione errata e di voler devolvere il ricavato dei risarcimenti «alla Protezione Civile e alla ricerca pubblica in sanità».

Quanto ai tamponi, lo staff di Zingaretti ha precisato che il leader del Pd presentava sintomi febbrili al momento dei controlli e che questi si sono resi necessari viste le sue frequenti visite all’ospedale Spallanzani di Roma in veste di presidente della Regione Lazio.

La lettera si sposta poi sul versante politico: «Hai fatto chiudere persino il “Forlanini”, vero fiore all’occhiello per la cura di patologie respiratorie».

Sebbene sia stata portata a termine nel 2015, la chiusura dell’ospedale Forlanini di Roma è stata decisa nel piano ospedaliero del 2006, quando Zingaretti non era ancora a capo del governo regionale del Lazio.

Infine, la lettera si chiude evidenziando un errore di valutazione di Zingaretti, che «sbeffeggiava il virologo Burioni, quando ai primi di gennaio lanciò l’allarme Coronavirus».Il riferimento, in questo caso, è alla puntata de L’Aria che tira (La7) del 3 febbraio, in cui il presidente della Regione Lazio parla effettivamente di «eccesso di allarmismo e isterismo». Osservando la puntata, tuttavia, è possibile verificare come il parere di Zingaretti risulti in linea con quello del virologo Roberto Burioni in studio (qui dal minuto 8.00), che al tempo  parlava sì di «errore di sottovalutazione da evitare», ma aggiungeva che «in questo momento il virus in Italia non c’è, è più giusto preoccuparsi dei fulmini e delle alluvioni».

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