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La tabella con le date «già programmate» delle varianti del nuovo coronavirus è falsa

La tabella con le date «già programmate» delle varianti del nuovo coronavirus è falsa

9 agosto 2021
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Il 16 luglio 2021 su Facebook è stata pubblicata un’immagine che mostra una tabella: nella parte sinistra compare un elenco composto dalle lettere dell’alfabeto greco, che corrisponderebbe al nome dato alle varianti del nuovo coronavirus Sars-CoV-2. A destra vengono indicate le presunte date del loro «lancio». L’immagine è accompagnata da un commento, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook, in cui si afferma che la tabella mostrerebbe le date «già programmate» delle varianti del virus. Nella stessa immagine compaiono anche le sigle del World economic forum (Wef), dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), della John Hopkins University e della Bill e Melinda Gates Foundation, alcune delle organizzazioni pubbliche e private coinvolte nella gestione della risposta alla pandemia (come l’Oms) oppure ad attività di ricerca o informazione (come la John Hopkins).

Si tratta di una notizia che non trova riscontro in nessuna testata nazionale e internazionale e in nessun documento delle organizzazioni citate all’interno dell’immagine. Contattate dai colleghi di Reuters, Wef, Oms e la fondazione di Bill e Melinda Gates hanno confermato che la tabella oggetto della nostra verifica non è in alcun modo collegata a loro. 

Oltre a questo, la tabella contiene informazioni false. Ad esempio, secondo la tabella condivisa su Facebook, la variante «Delta» sarebbe stata scoperta nel giugno 2021. Ma questo non è vero: l’origine di questa variante risale a ottobre 2020 in India. Sempre nella tabella si legge che la variante Lambda verrà «lanciata» a gennaio 2022. Anche in questo caso si tratta di un’informazione falsa: questa variante è stata originariamente identificata in Perù a dicembre 2020. Secondo l’immagine, poi, le varianti Zeta, Eta, Theta, Iota, Kappa verranno «lanciate»  tra agosto 2021 e gennaio 2022, ma questi nomi corrispondono a varianti che stanno già circolando, come ha spiegato ad esempio il sito di fact-checking spagnolo Newtral.

Come abbiamo discusso in un precedente articolo, le varianti dei virus sono il prodotto dell’evoluzione biologica tramite selezione naturale, che non ha scopi. Le variants of concern, ovvero le varianti di Sars-CoV-2 ritenute (al momento in cui scriviamo) preoccupanti dall’Oms in quanto sospettate di diffondersi in modo più sostenuto e/o di causare malattia più grave e/o di sfuggire parzialmente ai vaccini o altre misure di sicurezza sono state tutte identificate prima di dicembre 2020. A fine maggio l’Oms ha deciso di nominare queste varianti utilizzando le lettere greche per la loro nomenclatura.

Questo caso di disinformazione è stato trattato da diversi altri siti di fact-checking internazionali (qui, qui, qui e qui).

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