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Questo non è un ragazzo che ha contratto l’Mpox, ma il biologo Sammy Basso

Questo non è un ragazzo che ha contratto l’Mpox, ma il biologo Sammy Basso

27 agosto 2024
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Il 22 agosto 2024 è stata pubblicata su X la foto di un uomo disteso in un letto di ospedale con una cannula nasale per l’ossigenoterapia e una medicazione sul collo. Chi ha condiviso la foto descrive il paziente come «mio figlio» Marco, «ricoverato in terapia intensiva dopo aver contratto il #vaiolodellescimmie o come viene chiamato oggi #Gayolodellescimmie». Nel post si legge ancora che «da quando ha cominciato a frequentare la comunità lgbt è sempre soggetto a malattie e parassiti strani».

Il riferimento è alla teoria infondata secondo cui l’Mpox – termine corretto per parlare del “vaiolo delle scimmie” – sia una malattia che colpisce solo persone omosessuali, bisessuali o trans.

Il contenuto social veicola una notizia falsa.

Innanzitutto, il soggetto della foto non è un ragazzo di nome Marco, ma si chiama Sammy Basso, biologo a cui a due anni di età è stata diagnosticata la Progeria di Hutchinson-Gilford, una malattia rara che causa l’invecchiamento precoce. Sammy Basso è diventato noto al grande pubblico grazie al documentario di National Geographic intitolato “Il Viaggio di Sammy”, che racconta il suo viaggio lungo la Route 66, negli Stati Uniti, da Chicago a Los Angeles.

La foto che ritrae Sammy Basso in ospedale risale al gennaio 2019, quando era stato operato al San Camillo di Roma per stenosi calcifica severa della valvola aortica, una patologia tipica dei pazienti anziani e che è stata diagnosticata per la prima volta in un paziente con la progeria. Sammy Basso non ha contratto l’Mpox.

Il termine «gayolo» è stato coniato per veicolare disinformazione sulla diffusione dell’infezione,  prendendo di mira la comunità LGBTQIA+. Se è vero che la maggior parte dei contagi del 2022 era avvenuta tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini, il virus può colpire chiunque, anche persone eterosessuali.

Su Facta ci siamo occupati di altri casi di disinformazione in merito all’Mpox, e abbiamo dedicato un approfondimento al tema.

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